Academy Il governo della assistenza sanitaria – Roma 28 Novembre 2018

I dati, e soprattutto i big data, rappresentano la chiave di volta per il progresso della salute in tutte le sue componenti. L’analisi dei medesimi unita allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e del machine learning sarà fondamentale per migliorare significativamente le risposte epidemiologiche ai vari livelli, le indagini della medicina predittiva, la ricerca biomolecolare per la medicina di precisione, le decisioni politiche e istituzionali ai problemi emergenti e la rappresentazione del real world per valutare appieno il vero impatto di salute di un farmaco innovativo sulla popolazione. Esplorando il presente e il futuro prossimo ci si accorge quanto il processo dei dati sia e sarà parte integrante della nostra vita e quanto sia necessario formare specialisti in relazione a un costante aumento della richiesta di esperti del settore.
Di tutto questo si parlerà nell’evento organizzato da Motore Sanità il giorno 28 novembre in senato.

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Roadshow diabetologia – Napoli 26 Novembre 2018

Il diabete è una sorta di pandemia mondiale che in Italia colpisce 4 milioni di persone consapevoli della malattia ed un altro milione di persone che, pur essendone affette, non ne sono a conoscenza e quindi non fanno nulla per curarsi. Di questi circa 5 milioni di italiani con diabete oltre il 90% ha il tipo 2, associato ad uno stile di vita poco salutare ma fortemente condizionato da determinanti genetici.
Il diabete comporta un rischio circa doppio di incorrere in malattie cardiovascolari e di morire per malattie cardiovascolari, ma si complica spesso anche con retinopatia, nefropatia, neuropatia, piede diabetico e/o altre patologie a carico di ossa, articolazioni, cute, polmoni, apparato digerente, ecc. Il diabete aumenta anche il rischio di gravi infezioni e di tumori. Ogni anno in Italia il numero di persone che muoiono a causa o anche a causa del diabete non è molto distante dal numero di persone che muoiono per cancro.
La protezione cardiovascolare è uno dei principali obiettivi di cura nel diabete e per questo negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi che hanno testato la sicurezza o i benefici dei nuovi farmaci anti-iperglicemici resi disponibili per la sua terapia. Più frequentemente questi studi hanno esaminato soggetti con pregressa malattia cardiovascolare (prevenzione secondaria) ma in alcuni studi sono stati reclutati anche soggetti con elevato rischio ma senza eventi pregressi (prevenzione primaria). Negli studi condotti con inibitori DPP-4 si è documentata una sicurezza cardiovascolare di tali farmaci ma nessun beneficio.
Negli studi condotti con agonisti GLP-1 in alcuni casi è stata dimostrata solo sicurezza e in altri anche un beneficio cardiovascolare e renale. Risultati importanti sono stati osservati negli studi con inibitori SGLT-2, farmaci che hanno evidenziato una riduzione degli eventi cardiovascolari e renali ma anche in alcuni casi una riduzione della mortalità sia cardiovascolare che per tutte le cause. I risultati più eclatanti sono stati osservati nello studio EMPA-REG, condotto con empagliflozin in soggetti in prevenzione secondaria.
Questi risultati hanno portato le società scientifiche dell’area diabetologica a rivedere le linee guida nel trattamento del diabete tipo 2, soprattutto in presenza di malattia cardiovascolare.

Dal punto di vista dell’economia sanitaria va sottolineato che il diabete è una patologia estremamente costosa che in Italia rende conto di quasi il 15% della spesa sostenuta dal SSN. Circa il 90% di questa spesa è attribuibile al costo delle complicanze della malattia e solo il 10% alla gestione standard, fra cui la spesa per i farmaci anti-iperglicemizzanti, i dispositivi per monitoraggio e terapia, gli esami di laboratorio di ambito metabolico e gli accessi ai centri diabetologici.
La cost-effectiveness dei nuovi farmaci per la cura del diabete, in particolare quelli con provati benefici cardiovascolari, appare indiscutibile ma purtroppo esistono ancora barriere al loro più ampio utilizzo: impossibilità di prescrizione senza oneri a carico del cittadino in alcune tipologie di soggetti, accesso difficoltoso agli specialisti che al momento sono gli unici abilitati a prescrivere, considerazioni sulla spesa che tengono conto solo del prezzo del farmaco ma non del costo complessivo della malattia complicata da problematiche cardiovascolari (infarto, ictus, scompenso cardiaco).
Appare quindi importante portare all’attenzione dei politici e dei decisori in sanità gli aspetti cruciali della patologia diabetica e delle sue complicanze, soprattutto cardiovascolari, l’impatto economico presente e futuro della malattia, le principali strategie di prevenzione anche alla luce delle nuove opzioni terapeutiche disponibili.

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Nuovi approcci all’antibiotico-resistenza – Genova 3 ottobre 2018

La tematica delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) viene affrontata in Italia da oltre trent’anni, ma rappresenta ancora oggi uno dei maggiori problemi per la Sanità pubblica. Inizialmente individuate solo come di origine ospedaliera o “nosocomiale” sono da sempre oggetto di attenzione per l’impatto clinico, sanitario ed economico che determinano sull’assistenza. Le ICA, presenti sì negli ambienti ospedalieri ma anche nei luoghi di ricovero socio assistenziali, di assistenza distrettuale e domiciliare, rappresentano una sfida terapeutica cruciale data inoltre la crescente resistenza di alcuni batteri all’antibioticoterapia anche in conseguenza di un uso non appropriato della medesima.
Sebbene i dati epidemiologici nazionali rivelino un tasso di prevalenza di ICA nel nostro Paese in linea con i valori europei, tuttavia questi sono spesso ottenuti da indagini a valenza nazionale con adesione su base volontaria, che comportano spesso la selezione delle realtà più virtuose ed attente al problema, con tassi di infezioni più bassi ed una conseguente sottostima del valore nazionale. Come segnalato dall’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), l’Italia è uno degli Stati membri che maggiormente si distingue per la circolazione di microrganismi multiresistenti, dovuta sia all’incontrollato uso di antibiotici nel campo della salute umana ed animale, sia all’incompleta applicazione di misure efficaci per interrompere la trasmissione di infezioni.

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