Oncorete Sharing and innovation system – Firenze 25 Febbraio 2019

 

Le reti oncologiche regionali rappresentano il modello organizzativo ottimale per implementare, razionalizzare, innovare e completare la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione fisica e psicologica dei pazienti colpiti da tumore.
Progressivamente le reti regionali stanno riorganizzandosi verso un modello Hub&Spoke al fine di concentrare le patologie ove lo skill numerico rappresenta un miglioramento della qualità e dell’efficacia del servizio offerto, nonché per ottimizzare l’introduzione dell’innovazione e della sperimentazione di base, traslazionale e clinica.
Tale riorganizzazione assicurerà la sostenibilità del sistema, la capillarità e allo stesso tempo la concentrazione dell’offerta, la connessione con la componente socio assistenziale e con la medicina generale, cardini importanti per assicurare la presa in carico globale del paziente.
Per raggiungere tali obiettivi è necessario aumentare il livello di comunicazione tra operatori, pazienti ed istituzioni all’interno della rete utilizzando la continua evoluzione della tecnologia nel rispetto delle norme sulla privacy.
Nello stesso tempo risulta importante comunicare ai cittadini i risultati raggiunti dalle reti oncologiche al fine di aggiornarli sui progressi medici e sociali raggiunti, nonché per rafforzare la loro fiducia nei confronti della Sanità regionale sia per contrastare atteggiamenti antiscientifici sia per eliminare o ridurre la mobilità passiva.
Inoltre mettere a fattore comune le best practices terapeutico/assistenziali, non è solo importante all’interno della rete regionale di appartenenza, ma risulta altresì rilevante a livello nazionale nell’ambito di coordinamenti tra reti oncologiche e centri oncologici che progressivamente si stanno formando.
Per tale motivo nasce Oncorete, come rete nazionale delle reti oncologiche regionali al fine di implementare l’alleanza contro il cancro e favorire il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra.

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La Salute dei Cittadini

10MODELLI E COLLABORAZIONI PER LA SOSTENIBILITA’ DEL DIRITTO ALLA SALUTE IN ITALIA ED IN EUROPA

LECCE, 5 Dicembre 2014

Hotel President Via Salandra 6

COMUNICATO STAMPA

Il futuro della Sanità in Puglia, Michele Emiliano, candidato alla Presidenza della Regione Puglia: «Spero che il futuro della Sanità pugliese sarà migliore del presente, è un dovere».

Assessore alla Salute Pentassuglia: Collaborazione pubblico-privato. «Nel mio modello di sistema salute ho inserito il sistema territoriale, ospedaliero-pubblico e privato, in cui è necessario muoversi all’interno di regole chiare».

“Spero che il futuro della Sanità nella nostra regione sarà migliore del presente, è un dovere». E’ il commento del candidato alla Presidenza della Regione Puglia Michele Emiliano, ex magistrato, ex Sindaco di Bari e Segretario Pd pugliese nel corso dell’intervento al convegno leccese “La Salute dei cittadini: il SSN e i modelli e collaborazioni per la sostenibilità del diritto alla salute in Italia ed in Europa”, organizzato congiuntamente da Motore Sanità e dalla sezione Sanità e Sicurezza di Confindustria Lecce, con il sostegno ed il patrocinio della Città di Lecce, Regione Puglia, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, di Federsanità Anci.

«Siamo uno dei sistemi sanitari italiani in equilibrio economico – ha dichiarato a Motore Sanità Michele Emiliano -, significa che dei tanti difetti che abbiamo, non abbiamo quello di non tenere sotto controllo la spesa».

Sul rapporto tra pubblico e privato Emiliano ha evidenziato: «Non esiste differenza tra strutture pubbliche e private nel sistema sanitario perché possono convivere nel realizzare entrambi gli stessi fini. I privati possono costruire l’interesse pubblico purché non venga loro lasciata troppa briglia, perché può accadere di lasciare fuori controllo la spesa pubblica o, peggio ancora, di non avere il controllo della qualità delle prestazioni».

Richiamare eccellenze per bloccare la mobilità passiva dei pugliesi è stato infine l’appello di Michele Emiliano: «Dobbiamo ingaggiare bravi medici ed organizzare buone strutture sanitarie».

Il Senatore Dario Stefàno ha ribadito che «il tema della sostenibilità del diritto alla salute è un terreno importante sul quale confrontarsi. La sostenibilità va accompagnata da risorse finanziarie necessarie per assicurarne l’efficacia e affinché il cittadino non abbia classificazioni di serie B».

Per Dario Stefàno «è ora di dire basta alla distinzione tra sanità pubblica e privata perché il sistema privato accreditato che opera nel rispetto delle regole ha pari dignità di quello pubblico e ne costituisce integrazione in una ottica di efficienza ed efficacia delle prestazioni».

Nel corso della sessione Donato Pentassuglia, Assessore alla Salute Regione Puglia ha puntato la sua attenzione sulla necessità di collaborazione dei livelli istituzionali. «Il Patto della Salute che abbiamo sottoscritto è una sfida per tutti, il problema è la collaborazione dei livelli istituzionali perché solo questa ci consente di essere più forti – ha spiegato -. Non è possibile far pagare in periferia un debito, come non è possibile scaricare in periferia soltanto i tagli. Abbiamo bisogno di riorganizzare la macchina del sistema perché la sua sostenibilità è data dal fatto che all’interno del sistema stesso ci sono le risorse per garantire accessibilità universale e fruibilità dei servizi. Io sono pronto per la mia parte anche se a scadenza di mandato».

L’Assessore Pentassuglia ha concluso: «Nella mia bozza di modello ho inserito il sistema territoriale, il sistema ospedaliero-pubblico e il sistema privato, perché questo stesso concorre nell’offerta di servizi per i cittadini. In questo modello è necessario muoversi all’interno di regole chiare che mettano tutti nella condizione di lavorare con serenità e serietà».

E’ stato anche affrontato il tema dell’innovazione nel settore farmaceutico insieme a Maurizio Agostini, Direttore della Direzione Tecnico Scientifica di Farmindustria che ha dichiarato: «Velocizzare l’accesso ai nuovi prodotti, rispettare i tempi europei, valutare i nuovi farmaci con criteri scientifici e non economicistici e accelerare le procedure per gli studi clinici. Solo così si potrà continuare a garantire l’innovazione che è il motore dell’industria. E che è anche un impegno verso i pazienti e un obiettivo per tutto il Paese, perché significa efficienza delle cure, qualità del Servizio Sanitario Nazionale e del sistema della ricerca. Oggi l’innovazione, frutto di un lungo, complesso e costoso processo di ricerca e sviluppo, nasce da un network di eccellenze pubbliche e private con una visione internazionale. E l’Italia ha le carte in regola per essere parte di questa rete».

Il concetto di umanizzazione delle cure quale risorsa fondamentale del sistema è stato affrontato da Francesco Coluccia, consulente ecclesiastico nazionale Acos Associazione Cattolica Operatori Sanitari. – «La salute, richiede cure e comprensione da parte dell’individuo e da parte della società. L’umanizzazione delle cure è la risorsa fondamentale del sistema – spiega -. La politica chiami tutti coloro che in questo senso possono dare una mano senza distinzioni formali o di schieramento. C’è una emergenza etica che è destinata ad acuirsi nel tempo. Ignorarla sarebbe un atto di irresponsabilità».

Nelle conclusioni Filippo Surace, Sezione Sanità di Confindustria Lecce ha riaffermato che «in un sistema in continua evoluzione, il governo ai vari livelli deve tener presente sia i bisogni dei cittadini sia le legittime istanze delle imprese private accreditate che devono avere pari dignità rispetto al settore pubblico. Le imprese di Confindustria Lecce sono pronte a fare la propria parte e a collaborare per un sistema della salute sostenibile».