Coronavirus: gli aggiornamenti dalla Regione Piemonte

Coronavirus: gli aggiornamenti dalla Regione Piemonte

Fonte:

Martedì 3 marzo

Ore 12. Per le scuole la Regione decide seguendo la scienza. Durante la visita effettuata stamattina nel Liceo classico D’Azeglio di Torino con l’assessore regionale all’Istruzione, il presidente della Regione ha voluto puntualizzare che la scienza è quella che sta ispirando ogni decisione, in quanto su temi come questi mai bisogna basarsi su sensazioni o improvvisazione. E la sospensione dell’attività didattica nelle scuole fino all’8 marzo era un provvedimento doveroso, in quanto si sta seguendo la linea di non avere allarme e di non abbassare la guardia.

Il presidente ha poi dichiarato che scuole igienizzate vuole dire scuole sicure e che questo intervento straordinario è volto anche a trasmettere senso di fiducia alle famiglie, che devono sapere che quando i figli torneranno a scuola torneranno nel luogo più sicuro che c’è.

Quanto alle future decisioni future, ha sottolineato che ci sarà un nuovo decreto del presidente del Consiglio, sulla base del quale si verificherà se sarà nuovamente opportuna una diversificazione sempre basata sulla scienza.

L’assessore all’Istruzione ha invece annunciato che la Regione sta lavorando per cercare di risolvere eventuali difficoltà che vengono segnalate, in modo che sulla didattica ci sia il minor disagio possibile.

Ultimo aggiornamento: 3 Marzo 2020

CORONAVIRUS, 25 CASI IN LIGURIA

CORONAVIRUS, 25 CASI IN LIGURIA

Fonte 3 Marzo 2020 – Regione Liguria

I casi in Liguria sono saliti a 25 al momento sul territorio regionale, escluse le persone ritornate in Piemonte e Lombardia. Di questi 25, 14 sono ospedalizzati, mentre sono 6 i tamponi in attesa di risposta

Il Sistema sanitario regionale si prende cura di te, non avere paura

Se negli ultimi 14 giorni sei stato nelle aree oggetto di provvedimenti restrittivi da parte delle autorità sanitarie delle Regioni di pertinenza, nella aree della Cina interessate dall’epidemia o nelle altre aree del mondo di conclamato contagio o sei venuto a contatto con un caso confermato: CHIAMA IL 112NON RECARTI AL PRONTO SOCCORSO o negli ambulatori medici.

I decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri:

Le ordinanze per il contenimento:

Ultimo aggiornamento 3 Marzo 2020

CORONAVIRUS, AGGIORNAMENTI

CORONAVIRUS, AGGIORNAMENTI

Fonte: 02/03/2020 – Regione Campania

La task force della Protezione civile della Regione Campania comunica che nella giornata di oggi sono stati esaminati in laboratorio, presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 80 tamponi. Ne sono risultati positivi  6, per i quali, come per tutti gli altri finora positivi, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.

Ultimo aggiornamento 02/03/2020

Coronavirus: 4 nuovi casi in umbria

Coronavirus: 4 nuovi casi in umbria

Fonte: 03 Marzo 2020 – Regione Umbria

#coronavirusumbria Perugia – Sono 4 i nuovi casi accertati in Umbria di persone affette da infezione da coronavirus: lo rende noto la Direzione regionale Sanità.
Si tratta di 4 soggetti monitorati da qualche giorno dai servizi sanitari. Al momento 2 di loro sono in isolamento fiduciario a casa e in buone condizioni, un terzo paziente è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Perugia e il quarto è stato, per precauzione, ricoverato nel reparto di malattie infettive a Perugia.

Ultimo aggiornamento 3 Marzo 2020

Coronavirus, negativo paziente al Brotzu. Il Presidente Solinas e l’assessore Nieddu: “Risposta adeguata del nostro sistema sanitario”

Coronavirus, negativo paziente al Brotzu. Il Presidente Solinas e l’assessore Nieddu: “Risposta adeguata del nostro sistema sanitario”

Fonte: 02 Marzo 2020 – Regione Sardegna 

Un’allerta, quella del Brotzu, scattata a poche ore dal caso trovato positivo ai test, ma di cui si attende ancora conferma dall’Istituto superiore di Sanità 

Cagliari, 2 marzo 2020 – È risultato negativo al Coronavirus il test eseguito sulla paziente ricoverata all’ospedale Brotzu per una polmonite. Immediata la mobilitazione nel nosocomio di Cagliari per l’attivazione dei protocolli di sicurezza in via precauzionale. “Una risposta adeguata del nostro sistema sanitario – afferma il presidente della Regione Christian Solinas – l’attenzione è massima e stiamo applicando tutte le misure necessarie scrupolosamente e con il coordinamento puntuale delle forze in campo”, ha sottolineato il presidente.

Un’allerta, quella del Brotzu, scattata a poche ore dal caso trovato positivo ai test, ma di cui si attende ancora conferma dall’Istituto superiore di Sanità. “Se da Roma dovesse arrivare la conferma – precisa l’assessore della Sanità Mario Nieddu – possiamo comunque dire che il contagio non è avvenuto in Sardegna, dove non abbiamo focolai di infezione. La situazione è sotto controllo, siamo impegnati a tutto campo per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini”.

Ultimo aggiornamento: 2 Marzo 2020

PRIMO CASO DI CORONAVIRUS IN BASILICATA

Fonte : 02 Marzo – Regione Basilicata

Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi comunica che nella serata di oggi è risultato positivo al tampone del Coronavirus un quarantaseienne di Trecchina. Il paziente non è ospedalizzato e attualmente è ricoverato presso la propria abitazione perché non presenta nessun sintomo grave. Lo stesso è seguito da un’equipe medica, così come previsto da protocollo. Da prime informazioni assunte il quarantaseienne proviene dalla Lombardia.

ultimo aggiornamento : 02.03.2020 ore 21:53

Pubblicato il DPCM con le misure per il contenimento dell’emergenza Coronavirus

Pubblicato il DPCM con le misure per il contenimento dell’emergenza Coronavirus

Fonte: 2 Marzo 2020 – Regione Marche

Con il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (news gov.it) — scarica il DPCM 1 marzo 2020 integrale in formato PDF — immediatamente operativo senza ordinanza delle Regioni, oggi il Governo ha indicato in quali territori si applicano le misure più forti, di sospensione delle attività didattiche e delle attività di pubblico spettacolo.

Oltre alle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che sono in zona rossa, il parere dell’Istituto superiore di sanità ha ritenuto sufficienti i casi registrati nella provincia di Pesaro Urbino per l’inclusione, insieme con la provincia di Savona (indicate nell’allegato 2 del decreto stesso), tra i territori in cui applicare le seguenti misure di contenimento, elencate nell’articolo 2 del Decreto, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19:

• sospensione, sino all’8 marzo 2020, dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;

• sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all’8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 del presente decreto. È fatto divieto di trasferta dei tifosi residenti nelle regioni e nelle province di cui all’allegato 2 per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province;

• sospensione, sino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose;

• l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;

• apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura a condizione che detti istituti e luoghi assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;

• sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della protezione civile, ferma restando l’osservanza delle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione n. 1 del 25 febbraio 2020;

• svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;

• apertura delle attività commerciali diverse dalla ristorazione condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;

• limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere;

• rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti;

• sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;

• privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.

Nelle restanti province di Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno la Regione Marche seguirà il modello delle altre 12 Regioni, che applicano misure diverse, fra cui:

– la sospensione fino al 15 marzo 2020 dei viaggi d’istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;

– le misure di sicurezza da garantire per le procedure concorsuali;

– l’obbligo per le aziende di trasporto pubblico locale anche a lunga percorrenza di adottare interventi straordinari di pulizia dei mezzi;

– l’obbligo, per chiunque abbia fatto ingresso in Italia negli ultimi quattordici giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero nei Comuni italiani ove è stata dimostrata la trasmissione locale del virus, di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta.

Riteniamo importante – ha affermato il presidente Luca Ceriscioli – l’affermazione del principio di applicazione delle misure di contenimento su base territoriale, che rende omogenei i criteri per tutta Italia. E’ ciò che avevamo chiesto sin dall’inizio. Il Governo ha stabilito zone e restrizioni relative con lo strumento di legge; non sono più previste ordinanze della Regione, ovvero le misure sono immediatamente operative”.

Ultimo aggiornamento 02/03/2020

Coronavirus, in Toscana cinque letti di terapia intensiva a disposizione della Lombardia

Coronavirus, in Toscana cinque letti di terapia intensiva a disposizione della Lombardia

Fonte: 2 Marzo 2020 – Regione Toscana

La Regione ha risposto a un appello lanciato dal Ministero della Salute

La Toscana mette a disposizione della Lombardia cinque letti di terapia intensiva, per accogliere altrettanti pazienti lombardi colpiti dal Coronavirus.

“Nonostante la situazione di difficoltà – dicono il presidente Enrico Rossi e l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – abbiamo voluto rispondere alla richiesta del Ministero della salute, mettendo a disposizione della Lombardia cinque letti di terapia intensiva nei nostri ospedali. Ci sembrava un gesto di solidarietà doveroso”.

Negli ospedali della Toscana ci sono 445 letti di terapia intensiva e sub-intensiva.

Ultimo aggiornamento 02/03/2020