STRATEGIE TERRITORIALI CONDIVISE PER UNA SANITÀ INNOVATIVA

Genova, Venezia, Milano, Napoli e Firenze: dal 9 maggio al 16 giugno un mini giro d’Italia per affrontare i mutamenti necessari per il futuro del SSN.

 

Come cambierà realmente la vita di operatori sanitari e cittadini con la digitalizzazione della sanità e come si potranno razionalizzare le risorse disponibili? Qual è e soprattutto quale sarà il valore sociale della Sanità privata in Italia fatta di una rete capillare di presidi che, in diversi casi, offrono servizi di “privato sociale” ai cittadini. La medicina di precisione, la target teraphy, è già oggi una realtà: possiamo curare più in fretta, meglio e in molti casi guarire pazienti che fino a qualche anno fa sarebbe stato impossibile. Ma a quale costo? E questi costi in quale modo saranno sostenibili per il SSN? Ecco alcune delle domande a cui si darà risposta grazie ad un importante ciclo di grandi eventi previsti in diverse città italiane tra il 9 maggio e il 16 giugno, organizzato da Istituzioni Regionali e Nazionali insieme a Motore Sanità, un’associazione di promozione sociale nata per ricercare risposte sostenibili per continuare ad avere domani un Servizio Sanitario con le stesse possibilità di cura per tutti i cittadini. Tra le soluzioni possibili una migliore prevenzione primaria e dunque, ad esempio, la diffusione di corretti stili di vita che allontanino il tempo in cui ci ammaliamo; una migliore prevenzione secondaria con diagnosi precoci, su larga scala, di un numero sempre più elevato di malattie e poi i vaccini che consentono di eradicarne alcune grazie all’effetto gregge in un’intera popolazione. Inoltre occorre migliorare le cure territoriali per affrontare in modo adeguato il ritorno a casa dopo un ricovero ospedaliero e, in particolare, la cronicità che diverrà, con il progressivo e auspicabile invecchiamento della popolazione europea ed italiana, in particolare, la sfida del futuro. Entro il 2050 si prevede che più di un quarto (27%) della popolazione avrà più di 65 anni. Tuttavia l’aumento della longevità ha un andamento disuguale, e i divari esistenti all’interno dei paesi e tra paesi diversi della Regione Europea continuano ad aumentare. Per affrontare questa sfida, fatta di milioni di persone che necessitano di cure al proprio domicilio perché fragili o affette da una malattia cronica, dovranno essere rivisti i modelli organizzativi della sanità ospedaliera e territoriale e dovranno essere utilizzate al meglio le tecnologie digitali come quelle, ad esempio, per il tele-monitoraggio dei pazienti. Infine una tematica difficile da affrontare ma sulla quale alcune regioni del mezzogiorno d’Italia stanno cercando di invertire la rotta: la mobilità passiva, ovvero i viaggi in altre regioni rispetto a quella in cui si risiede per curarsi o sottoporsi ad un intervento chirurgico. Affronteremo il tema cercando di capire quali sono e saranno gli strumenti per invertire questo processo gravoso per le casse delle Regioni e per le tasche dei cittadini. Si spendono, infatti, circa 400 milioni di euro l’anno di mobilità passiva nel nostro Paese.