Patrizio Armeni, Associate Professor of Practice, SDA Bocconi CERGAS:“Con questo evento abbiamo voluto presentare il LIFT Lab come promotore di soluzioni che si posiziona al centro tra la politica, le istituzioni, le imprese e gli sviluppatori e, quindi, anche gli utilizzatori”.
Milano, 15 dicembre 2022 – Si è tenuto presso la SDA Bocconi School of Management l’evento annuale del LIFT Lab dal titolo “The next dimension of therapies: are we ready for digital therapeutics?”, in collaborazione con Motore Sanità.
Argomento principe di questo incontro, a cui hanno partecipato i massimi esponenti del mondo scientifico e manageriale della sanità italiana, le terapie digitali (digital therapeutics, o DTx): veri e propri interventi curativi guidati da programmi software avanzati, il cui accesso è però complesso e non privo di ostacoli.
Così Anna Gatti, Associate Professor of Practice SDA Bocconi: “La convergenza tra tecnologie digitali e biologia porterà alle più importanti innovazioni di questo decennio. Nuovi modelli di business e nuovi approcci regolamentari e di mercato saranno necessari per cogliere appieno queste innovazioni, che cambieranno il modo in cui ci prendiamo cura della nostra salute e di come organizziamo aspetti essenziali della nostra vita. La SDA Bocconi ha lanciato il LIFT Lab per studiare le condizioni migliori per trasformare le innovazioni di laboratorio e i brevetti in nuovi business per la sanità e le scienze della vita. Il LIFT Lab, grazie alla metodologia del radar, monitora le più rilevanti innovazioni che si affacciano sul mercato e le classifica in base a quanto il mercato e le organizzazioni sono pronti a sfruttarle appieno. Rivolto ai leaders e ai decision makers, il radar dell’innovazione che il LIFT Lab costruisce ogni anno è uno strumento strategico per navigare i nuovi confini dell’innovazione che questa convergenza definirà”.
“Il nuovo mondo delle terapie digitali costituisce una delle più stimolanti sfide che la sanità più moderna ci pone di fronte”, ha commentato Antonio Postiglione, DG Tutela della salute e coordinamento sistema sanitario regionale, Regione Campania. “In Italia siamo agli inizi rispetto ad altri Paesi europei e americani, ma le prospettive di sviluppo di queste terapie, parallele a quelle farmacologiche, ci devono portare a sviluppare azioni e sperimentazioni sempre più incisive. La possibilità di investire per dare risposte, soprattutto nella cura e presa in carico delle cronicità, è un obiettivo che tutti i sistemi si devono dare. Ringrazio vivamente SDA Bocconi e Motore Sanità che ci offrono la possibilità di conoscere e trattare un tema che presto potrebbe costituire una nuova arma della sanità più evoluta”.
“Quando parliamo di terapie digitali parliamo di vere e proprie terapie che invece di essere basate su un principio attivo chimico o biologico, sono basate su una soluzione digitale. A differenza di una semplice app per la salute, le terapie digitali devono produrre un vero e proprio effetto di miglioramento clinico misurabile. Quindi, il loro impatto ha bisogno di una validazione clinica con studi sperimentali e bisogna raccogliere dati di funzionamento real world.”, ha spiegatoPatrizio Armeni,Associate Professor of Practice, SDA Bocconi CERGAS. “Il loro grado di innovazione è molto ampio, ma si fatica a trovar loro un’identità differenziale rispetto alle classiche categorie di farmaci e dispositivi medici. Con questo evento abbiamo voluto presentare il LIFT Lab come promotore di soluzioni che si posiziona al centro tra la politica, le istituzioni, le imprese e gli sviluppatori e, quindi, anche gli utilizzatori. Quello che vogliamo fare è partire dalla definizione, quindi fare chiarezza su un ambito definitorio complesso e avvicinare queste parti attraverso l’incontro, la produzione e la diffusione di nuove conoscenze”.
“In epoca post Covid in regione Lombardia ci si preoccupa delle strategie per rendere stabile l’utilizzo della tecnologia in sanità”, ha concluso a fine lavoriGiovanni Delgrossi, Dirigente UO Sistemi Informativi e Sanità Digitale Regione Lombardia. “Il cambiamento va gestito, spinto e supportato. Dal punto di vista tecnico bisogna avere la capacità di mettere a sistema le tecnologie nel tempo, perché altrimenti spariscono. C’è da capire se è questo il tempo giusto: siamo ancora nella fase di ricerca, oppure è tardi per riuscire a gestire il cambiamento? Questo per spiegare che è importante intervenire nel tempo giusto per sostenere queste tecnologie. Intervenire troppo presto è rischioso, intervenire tardi è pericoloso”.