XIII FORUM ECONOMICO EURASIATICO DI VERONA, SEVERINOV: “IN RUSSIA ALLO STUDIO QUATTRO VACCINI ANTI COVID”

XIII FORUM ECONOMICO

Verona, 22 ottobre 2020 – Al XIII Forum Economico Eurasiatico di Verona si è parlato di genetica e ricerca del genoma, e di quanto le stesse siano in grado di migliorare la salute dell’umanità, ma anche di fornire una svolta in molti settori dell’economia. Considerando che il lavoro sul genoma viene percepito molto diversamente in Oriente e in Occidente, la cooperazione internazionale e la possibilità di nuovi standard globali costituiscono un elemento chiave di successo.
A confermarlo Konstantin Severinov, Direttore del Centro di Ricerca moscovita Scoltech Center of Life Sciences, uno dei massimi esperti al mondo.
“Le opportunità di lavoro e la collaborazione tra scienziati di vari Paesi non si esauriscono mai – dichiara -. Le relazioni tra Italia e Russia, in riferimento agli studi genetici, vivono una nuova partenza. Cito in particolare la collaborazione della Russia con l’Istituto di Ricerca Genetica Umana diretta da Ruggero De Maria, presidente dell’Istituto Italiano per Medicina del Genoma (IIGM)”.
Quali sono le opportunità che le conoscenze legate al genoma possono offrire?
Severinov è laconico e arriva subito al nocciolo della questione: “Anche per le malattie genetiche – afferma – vale la regola che prima si diagnosticano meglio si possono curare”.
A segnare un nuovo corso l’impulso del Presidente Russo, Vladimir Putin: “Fino a un anno fa la Russia non era specificamente all’avanguardia nella ricerca genetica ma il Presidente Putin ha promosso un programma di ricerche e ora stiamo lavorando intensamente per concretizzarlo. Sono già quattro i vaccini contro il coronavirus allo studio (di cui il primo potrebbe essere disponibile al pubblico in Russia e in altri Paesi tra fine ottobre e inizio novembre)”, osserva Severinov.
Che conclude: “Il genoma è un problema a lungo termine che permarrà oltre il Covid-19 ma allo stesso tempo questa pandemia ci ha messo nelle condizioni di attuare nuovi studi genetici. Vorrei sottolineare che proprio degli scienziati italiani hanno fatto degli studi di grande valore scientifico, volti a evidenziare la correlazione tra la gravità di manifestazione della malattia e il patrimonio genetico dell’individuo”.

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XIII FORUM ECONOMICO EURASIATICO DI VERONA, CRITICITÀ E NUOVE SOLUZIONI PER I SISTEMI SANITARI DEL MONDO

XIII FORUM ECONOMICO EURASIATICO

Verona, 23 ottobre 2020 – La pandemia di coronavirus ha evidenziato significative carenze in tutti i sistemi sanitari del mondo. Allo stesso tempo, ha lanciato nuove sfide agli imprenditori, ai manager e alle istituzioni per la creazione e il mantenimento di un ambiente tutelato e produttivo e di servizi e spazi pubblici sicuri. Da questo sunto, al XIII Forum Economico Eurasiatico di Verona, si è avviato il dibattito su come ripensare i sistemi sanitari globali al tempo del Covid-19.
Ad intervenire, tra gli altri, il ministro della Salute della Federazione Russa, Mikhail Murashko, che ha confermato come anche nel suo Paese l’efficacia del sistema sanitario incida a livello macroeconomico e come anche in Russia abbiano dovuto rivedere la pianificazione sanitaria.
Sulla scia di Murashko, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano: “Abbiamo imparato che anche in caso di pandemia le vittime sono spesso quelle che chiamiamo deprivate, che hanno difficoltà di natura economica. La politica deve avere la capacità di ascoltare tutti, ma prendere decisioni molto rapide – ha incalzato Emiliano -. Il nostro sistema è fondato sullo stato di emergenza e per la prima volta le autorità di Protezione Civile si connettono alle autorità sanitarie che fanno capo alle Regioni. In questo modo, con una guida unitaria del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sono state promosse azioni poi declinate dalle Regioni sulla base delle rispettive esigenze”.
A conclusione, l’intervento di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria: “Gli investimenti straordinari in sanità purtroppo non riescono oggi a raccogliere i risultati sperati per tante ragioni, per gli errori di programmazione del passato, per le leggi di spesa del sistema della pubblica amministrazione, per le lungaggini di una burocrazia incompatibile con la gestione di una emergenza. Per uscire da una crisi non ancora delineata nella sua complessità, sarà necessario passare dalla logica dei sussidi a misure per rendere competitive le nostre imprese”.

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