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TERAGNOSTICA SFIDE DI OGGI E PROSPETTIVE FUTURE

Data

20 Gen 2020
Expired!

Ora

09:00 - 13:30

L'evento è finito

Programma

Comunicato Stampa

Rassegna Stampa

 

SLIDES

Alessandro Comandone, Direttore Dipartimento di Oncologia ASL Città di Torino

Alfredo Muni, Direttore SC Medicina Nucleare AON “S.S. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”, Alessandria

Claudio G. De Angelis, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva AOU Città della Salute e della Scienza, Torino

Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità

Daniela Kozel, Direttore Sanitario AON “S.S. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”, Alessandria

Désirée Deandreis, Direttore Struttura Complessa Medicina Nucleare U, AOU Città della Salute e della Scienza, Torino

Maria Pia Brizzi, Dipartimento di Oncologia, Oncologia Medica AOU “San Luigi Gonzaga” di Orbassano, Torino

Maurizio G. Dall’Acqua, Direttore Generale AO Ordine Mauriziano, Torino

Riccardo E. Pellerito, Direttore SC Medicina Nucleare AO Ordine Mauriziano, Torino

Silvio Aime, Professore Dipartimento Biotecnologia Molecolare e Scienza della Salute, Università di Torino

Silvio Falco, Direttore Generale AOU Città della Salute e della Scienza, Torino

 

 

 

L’interesse per l’utilizzo dei radioisotopi per il trattamento di varie malattie ha una storia lunga e parallela all’isolamento della radiazione da parte di Marie e Pierre Curie nella prima metà del XX secolo. La capacità di comprendere e utilizzare la radiazione ha consentito di utilizzarla come un potenziale trattamento per molte malattie incurabili. Le nuove frontiere della medicina oncologica sono ora la progettazione e lo sviluppo di nuove classi di composti radiometabolici che combinano le potenzialità dell’imaging diagnostico con quelle della terapia: la teragnostica. L’approccio teragnostico permette di ottimizzare la gestione clinica delle patologie oncologiche, poiché sin dalla fase diagnostica è possibile migliorare la stadiazione della patologia, selezionare i pazienti non responder, definire le terapie successive ed il follow-up. In questo ambito i recenti progressi compiuti dalla ricerca hanno portato all’approvazione della prima terapia radiorecettoriale per la presa in carico dei pazienti affetti da tumori neuroendocrini. La teragnostica basata su Gallio-68 e Lutezio-177 può ora svolgere un ruolo importante sia nella diagnosi che nella cura di questi tumori. I tumori neuroendocrini sono relativamente rari e rappresentano meno dello 0,5 per cento di tutti i tumori maligni. In Italia si registrano 4-5 nuovi casi ogni 100.000 persone, sono tumori a bassa incidenza ma ad alta prevalenza poiché rispetto ad altri tipi di tumori i pazienti sono pochi, ma convivono per molti anni con la malattia. I tumori neuroendocrini, seppure considerati rari, negli ultimi anni hanno mostrato un sensibile aumento in termini di frequenza: la loro incidenza è quasi raddoppiata nel corso degli ultimi 30 anni. Spesso vengono diagnosticati in fase avanzata di malattia e il trattamento raccomandato in questa fase è rappresentato analoghi della somatostatina (SSA); per i tumori neuroendocrini in progressione da SSA, tuttavia, lo scenario terapeutico è in veloce evoluzione. L’obiettivo della giornata è discutere con un approccio multidisciplinare dello stato dell’arte della teragnostica in Italia. In particolare ci si soffermerà sulle dinamiche che governano l’accesso da parte dei cittadini/pazienti a tali terapie innovative, le cui caratteristiche ne determinano un utilizzo appropriato e personalizzato in relazione alle caratteristiche del paziente. L’analisi dell’attuale gestione e governance della teragnostica rappresenterà dunque la base per stabilire la necessità delle strutture ospedaliere e del Servizio Sanitario Regionale al fine di poter introdurre la teragnostica nella pratica clinica: legislazione, infrastrutture ospedaliere (posti letto radio-
protetti), personale, DRG (sistemi di rimborso e rendicontazione).