TERAGNOSTICA SFIDE DI OGGI E PROSPETTIVE FUTURE
Programma
Comunicato Stampa
Rassegna Stampa
SLIDES
– Alessandro Comandone, Direttore Dipartimento di Oncologia ASL Città di Torino
– Alfredo Muni, Direttore SC Medicina Nucleare AON “S.S. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”, Alessandria
– Claudio G. De Angelis, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva AOU Città della Salute e della Scienza, Torino
– Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità
– Daniela Kozel, Direttore Sanitario AON “S.S. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”, Alessandria
– Désirée Deandreis, Direttore Struttura Complessa Medicina Nucleare U, AOU Città della Salute e della Scienza, Torino
– Maria Pia Brizzi, Dipartimento di Oncologia, Oncologia Medica AOU “San Luigi Gonzaga” di Orbassano, Torino
– Maurizio G. Dall’Acqua, Direttore Generale AO Ordine Mauriziano, Torino
– Riccardo E. Pellerito, Direttore SC Medicina Nucleare AO Ordine Mauriziano, Torino
– Silvio Aime, Professore Dipartimento Biotecnologia Molecolare e Scienza della Salute, Università di Torino
– Silvio Falco, Direttore Generale AOU Città della Salute e della Scienza, Torino
L’interesse per l’utilizzo dei radioisotopi per il trattamento di varie malattie ha una storia lunga e parallela all’isolamento della radiazione da parte di Marie e Pierre Curie nella prima metà del XX secolo. La capacità di comprendere e utilizzare la radiazione ha consentito di utilizzarla come un potenziale trattamento per molte malattie incurabili. Le nuove frontiere della medicina oncologica sono ora la progettazione e lo sviluppo di nuove classi di composti radiometabolici che combinano le potenzialità dell’imaging diagnostico con quelle della terapia: la teragnostica. L’approccio teragnostico permette di ottimizzare la gestione clinica delle patologie oncologiche, poiché sin dalla fase diagnostica è possibile migliorare la stadiazione della patologia, selezionare i pazienti non responder, definire le terapie successive ed il follow-up. In questo ambito i recenti progressi compiuti dalla ricerca hanno portato all’approvazione della prima terapia radiorecettoriale per la presa in carico dei pazienti affetti da tumori neuroendocrini. La teragnostica basata su Gallio-68 e Lutezio-177 può ora svolgere un ruolo importante sia nella diagnosi che nella cura di questi tumori. I tumori neuroendocrini sono relativamente rari e rappresentano meno dello 0,5 per cento di tutti i tumori maligni. In Italia si registrano 4-5 nuovi casi ogni 100.000 persone, sono tumori a bassa incidenza ma ad alta prevalenza poiché rispetto ad altri tipi di tumori i pazienti sono pochi, ma convivono per molti anni con la malattia. I tumori neuroendocrini, seppure considerati rari, negli ultimi anni hanno mostrato un sensibile aumento in termini di frequenza: la loro incidenza è quasi raddoppiata nel corso degli ultimi 30 anni. Spesso vengono diagnosticati in fase avanzata di malattia e il trattamento raccomandato in questa fase è rappresentato analoghi della somatostatina (SSA); per i tumori neuroendocrini in progressione da SSA, tuttavia, lo scenario terapeutico è in veloce evoluzione. L’obiettivo della giornata è discutere con un approccio multidisciplinare dello stato dell’arte della teragnostica in Italia. In particolare ci si soffermerà sulle dinamiche che governano l’accesso da parte dei cittadini/pazienti a tali terapie innovative, le cui caratteristiche ne determinano un utilizzo appropriato e personalizzato in relazione alle caratteristiche del paziente. L’analisi dell’attuale gestione e governance della teragnostica rappresenterà dunque la base per stabilire la necessità delle strutture ospedaliere e del Servizio Sanitario Regionale al fine di poter introdurre la teragnostica nella pratica clinica: legislazione, infrastrutture ospedaliere (posti letto radio-
protetti), personale, DRG (sistemi di rimborso e rendicontazione).