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LEUCEMIA LINFATICA CRONICA FOCUS SICILIA – EVENTO ECM

Data

24 Giu 2022
Expired!

Ora

14:30 - 18:00

L'evento è finito

Accreditamento ECM-Agenas: 604- 352430

Tipologia: RESIDENZIALE

Medici Chirurghi (Ematologia)+ Farmacia ospedaliera, Farmacia Territoriale

La durata dell’evento è di 3 ore formative, per un totale di 3 crediti ecm.

– I CREDITI VERRANO EROGATI SOLO PER CHI PARTECIPA DI PRESENZA –

Programma

Rassegna stampa

Comunicato Stampa

Documento di sintesi

 

Ogni anno si diagnosticano nel mondo 400 mila nuovi casi di leucemia. In Italia, secondo le stime più aggiornate la prevalenza è di 85.000 persone viventi con questa diagnosi (54% maschi) mentre l’incidenza è di circa 8.000 nuovi casi ogni anno (59% maschi), con stime di mortalità che indicano 6.300 decessi nel 2021 ed una sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi del 48%. Esistono diverse forme di leucemia che sono distinte: in base alla velocità di progressione della malattia tra acute (numero di cellule tumorali aumenta velocemente) e croniche (le cellule maligne proliferano più lentamente ma si accumulano in quantità maggiore) oppure in base alle cellule da cui originano, linfatiche (se si sviluppano da linfociti) o mieloidi (se si sviluppano da globuli rossi, piastrine e globuli bianchi diversi dai linfociti).

La LLC rappresenta la leucemia più comune nel mondo occidentale tipica nell’anziano, con una età media alla diagnosi attorno ai 70 anni. In base ai dati AIRTUM essa rappresenta in Italia il 30% di tutte le leucemie, con circa 1.600 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 1.150 tra le donne. Circa la metà di questi, presenta varie altre patologie associate, rendendo il trattamento più complesso. È considerata una malattia inguaribile ma grazie alle nuove scoperte, l’aspettativa e la qualità della vita dei pazienti è cresciuta enormemente, con una sopravvivenza media che supera oggi i 10 anni dalla diagnosi. Il decorso è variabile: alcuni pazienti possono mantenersi stabili mentre altri possono andare incontro a un rapido aggravamento. Per questo la scelta di quando intervenire e la scelta dell’ appropriata terapia, rappresentano passaggi chiave per la cura di questi pazienti e per la sostenibilità del sistema.

Una volta deciso che occorre trattare la malattia infatti, la scelta della terapia deve essere fatta in base alle caratteristiche della stessa, all’età del paziente, alle malattie concomitanti. Per decenni la chemioterapia è stata l’unica arma di cura, ma da oltre 10 anni sono comparsi gli anticorpi  monoclonali.

Oggi la prima linea di trattamento consiste nella cosiddetta chemio-immunoterapia (rituximab +chemio) ma vi sono importanti fattori predittivi di risposta alla chemioterapia (delezione 17p e la mutazione p53). Se vi è la presenza di questi o se vi sono recidive oggi esistono nuovi farmaci molecolari importanti, come l’ibrutinib e il venetoclax, in grado di colpire bersagli specifici (es° proteina BCL-2 che impedisce l’apoptosi cellule tumorali)..

Questi farmaci, agendo su un bersaglio così preciso sono più efficaci e meno tossici. Per questo, si può dire abbiano completamente cambiato la prognosi della malattia e si attende un loro più precoce utilizzo nel decorso della malattia

In un sistema sanitario universalista come quello italiano considerato di eccellenza in tutto il mondo, a fronte di una innovazione così dirompente, rinnovare l’organizzazione assistenziale affinchè si possa realizzare un accesso equo ed uniforme. Partendo dalla dichiarazione di Ragusa sull’etica in oncologia che sottolinea la questione di garantire (artt. 10, 11 e 12), “l’accesso sostenibile da parte di tutti i malati alle cure oncologiche riconosciute efficaci, riducendo il fenomeno delle “fughe” per accedere alle terapie innovative”, Motore Sanità ritiene importante un confronto su questi temi riferiti alla LLC.

Soprattutto oggi, con le nuove opportunità offerte dal PNRR, in una patologia che sta sempre più cronicizzando, Motore sanità ritiene fondamentale un confronto tra tutti gli attori di sistema (pazienti, istituzioni, clinici) che consenta di programmare una corretta allocazione delle risorse per costruire una rete assistenziale ben organizzata mantenendo il paziente al centro e la sostenibilità.