LA REALTÀ ITALIANA DELLA CIRROSI EPATICA TRA TERAPIE E IMPATTO SOCIO ECONOMICO – ROMA
SLIDES
Claudio Puoti Responsabile Centro di Epatologia Istituto INI – Grottaferrata (RM) – Componente Network Epatologico FADOI
Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità
Emanuele Scafato, Direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol, CNESPS – Istituto Superiore di Sanità
Gianni Testino, Direttore SC Patologia delle Dipendenze ed Epatologia ASL3 – Ospedale San Martino, Genova – Presidente Nazionale Società Italiana di Alcologia
Lorenzo Ridola, Dirigente Medico UOC Gastroenterologia (U) AUSL Latina, Polo Pontino dell’Università “Sapienza” di Roma
Marco Bartoli, Responsabile accesso nuovi farmaci, Associazione EpaC Onlus
I deceduti per cirrosi epatica in Italia sono oggi circa 15.000 all’anno. Le nuove terapie per l’Epatite C ed i successi dei trapianti di fegato nei pazienti candidabili, hanno portato e porteranno un aumento della sopravvivenza dei pazienti con cirrosi. Di conseguenza questa malattia inciderà in maniera significativa sull’organizzazione socio-assistenziale, e sull’impatto economico gestionale dei vari sistemi sanitari regionali. Nei vari piani regionali della cronicità non può mancare quindi, una attenzione al paziente affetto da cirrosi epatica, attenzione che deve partire dal disegno di PDTA regionali, che consentano una presa in carico chiara e dettagliata tra medicina ospedaliera e medicina territoriale. Questo potrà garantire obiettivi fondamentali come: l’aderenza alla terapia di mantenimento, fondamentale per la prevenzione di complicanze gravi quali encefalopatia ed ascite, causa di gravi e ripetuti ricoveri, il potenziamento della assistenza infermieristica territoriale, la formazione del paziente e del care giver all’autocura, la sostenibilità delle cure appropriate e soprattutto un aumento dell’aspettativa di vita in buona salute.