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I TEST SIEROLOGICI PER LA DIAGNOSI DI COVID-19 ESPERTI A CONFRONTO – 28 Ottobre 2020

Data

28 Ott 2020
Expired!

Ora

15:00 - 17:00

L'evento è finito

⇒ Programma

⇒ Comunicato stampa

Rassegna stampa

 

SLIDES

Graziella Calugi, Chief Medical Officer Life Brain

Tiziana Lazzarotto, Direttore Scuola di Specializzazione Microbiologia e Virologia Università Bologna

 

“La recente pausa estiva se da una parte è servita a farci rivivere una un aspetto importante del nostro “Essere Umano” ovvero il bisogno di una socialità anche fisica dall’altro ha favorito lo sviluppo di nuovi focolai nel nostro Paese facendo aumentare il numero dei soggetti contagiati dal virus rispetto ai numeri dello scorso luglio senza risparmiare alcuna Regione.
Fortunatamente alla ripresa dei contagi non ha fatto seguito un aumento dei decessi comparabili a quelli della scorsa primavera, le ragioni di questo fenomeno sono principalmente ascrivibili alle recenti esperienze cliniche e terapeutiche acquisite, ad una più efficiente reazione d‘intervento del nostro Servizio Sanitario nel circoscrivere i focolai, alla disponibilità ed uso sempre più importante dei test sia mediante tampone sia sierologici che risultano sempre più precisi, specifici e sensibili e, nello stesso tempo, sempre più rapidi nell’esecuzione e nella risposta.
Un altro fattore da considerare è che i soggetti contagiati durante il periodo estivo, anche quelli sintomatici ed ospedalizzati, erano prevalentemente giovani e quindi senza comorbilità e quindi con un rischio minore di complicanze gravi da COVID-19 rispetto a quelli della scorsa primavera.
Per quanto riguarda i test oggi disponibili quello molecolare con tampone naso-faringeo rimane di fondamentale importanza e dovrebbe essere fatto al soggetto sospetto il più precocemente possibile  alla comparsa dei sintomi o di contatto con soggetti positivi al COVID-19.
I test sierologici sono utili invece per scopi di ricerca epidemiologica su campioni di popolazioni o sul singolo paziente per studiarne per esempio l’andamento anticorpale nel tempo, sono utili anche per identificare i potenziali donatori di siero terapeutico e come esame complementare al test molecolare.
Nel futuro potranno servire per studiare, nelle popolazioni vaccinate, per quanto tempo queste sono protette da un eventuale nuovo contatto da Sars Cov2 e se sarà eventualmente necessario somministrare nuove dosi di vaccino per garantire la protezione immunitaria.
I test sierologici, così come riportato da diversi studiosi, forniscono il “film” della malattia e non un’istantanea, ci consentono di sapere quante persone hanno realmente incontrato il virus e sono utili per l’identificazione dell’infezione da Sars Cov2 in individui asintomatici o con sintomatologia lieve o moderata che si presentino tardi alla osservazione clinica. Ciò è importante soprattutto alla luce del fatto che molti soggetti con Covid-19 hanno avuto sintomi blandi o addirittura sono risultati asintomatici.
Grazie a ai test sierologici è possibile definire il tasso di letalità della malattia, la diffusione geografica e la diffusione nelle diverse fasce di età, indicazioni utili per pianificare quando, come e quanto allentare le misure restrittive o invece imporre misure nuove.
I test molecolari e sierologici che nei prossimi mesi saranno disponibili sul mercato garantiranno al personale sanitario e alla popolazione risposte sempre più rapide rispetto al passato e saranno sempre più importanti utilizzarli per contenere la diffusione del virus e assicurare una tempestività di intervento clinico/ terapeutico sul soggetto contagiato garantendo anche che le attività produttive diano un nuovo slancio alla ripresa economica del nostro Paese, nella speranza che al più presto venga reso disponibile un vaccino sicuro ed efficace capace di eradicare definitivamente questo virus dal genere umano.