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Wolff Award consegnato ad un gruppo di ricercatori italiano

Wolff Award

Uno studio italiano si aggiudica il “Wolff Award”, quello che viene considerato dalla comunità scientifica il più importante Premio Internazionale alla ricerca nell’ambito delle cefalee.

Il premio è stato conferito per la prima volta ad un gruppo italiano della Società Italiana di Neurologia per una ricerca che ha rivelato i meccanismi che sottendono il fenomeno dell’allodinia cutanea nei pazienti emicranici. Lo studio premiato dalla Società Americana delle Cefalee è stato condotto Centro Cefalee della I Clinica Neurologica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e dal Centro Alti Studi di Risonanza Magnetica diretti dal professore Gioacchino Tedeschi, Presidente della Società Italiana di Neurologia.

La ricerca del gruppo di neurologi campani ha dimostrato che il sintomo dell’allodinia può essere previsto addirittura con tre anni di anticipo rispetto ai sintomi. Infatti, secondo la ricerca, prima ancora che si sviluppi, i pazienti emicranici mostrano nel loro cervello delle anomalie in alcuni circuiti cerebrali che emergono attraverso la risonanza magnetica funzionale, così definita perché permette di studiare non solo la “forma” del cervello ma anche il suo “funzionamento”.

L’emicrania è una patologia che presenta, purtroppo, non solo il sintomo più comune del dolore alla testa ma può comprende anche un grande numeri di sintomi definiti di accompagnamento come nausea, vomito, fastidio per la luce, per i rumori, per gli odori e l’allodinia che, quando presente, ha una funzione prognostica, segnalando un peggiore andamento dell’emicrania che tenderà alla cronicizzazione. Le analisi per identificare con grande anticipo la presenza di allodinia sono però al momento effettuabili solo in pochissimi centri nei quali coesistono competenze sia nel campo dell’emicrania che dell’imaging avanzato. Questo comporta che non è ancora possibile identificare su larga scala i pazienti destinati ad un peggiore andamento della loro emicrania con diversi anni di anticipo, ma l’identificazione di una alterazione dei circuiti cerebrali che sottende alla cronicizzazione del dolore, ha una enorme importanza per la comprensione dei meccanismi intrinseci del dolore.

Questa scoperta potrebbe riguardare anche altri tipi di dolore oltre a quello dell’emicrania.

Per maggiori informazioni sul Wolff Award https://americanheadachesociety.org/about/awards/

Riccardo Thomas

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