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Meccanismo immunologico della vasculite individuato a Modena

Meccanismo immunologico

Nella regione Emilia-Romagna, il team di emolinfopatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, è riuscita ad individuare per la prima volta al mondo il meccanismo immunologico della vasculite, l’infiammazione dei vasi sanguigni, provocata dal Coronavirus.

La ricerca, guidata dal dottor Luca Roncati dell’Anatomia Patologica, è stata ripresa dalla rivista internazionale Clinical Immunology, giornale specialistico indicizzato sulle più autorevoli banche dati di letteratura biomedica e collegato all’Università di Harward.

La Studio voleva rispondere alla domanda se il Coronavirus fosse in grado di provocare vasculite, e l’équipe del Policlinico è stata in grado di predisporre per la prima volta nella storia, un protocollo sperimentale per l’applicazione dell’immunofluorescenza a materiale istologico fissato in formaldeide ed incluso in paraffina. Grazie a questa scoperta è stato possibile indagare in massima sicurezza tessuti asportati chirurgicamente e sottoposti a preventiva inattivazione della carica virale in liquido fissativo.

L’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, ha voluto esprimere soddisfazione per il riconoscimento ricevuto a livello internazionale dal personale del servizio sanitario regionale a maggior ragione in un periodo difficile come la pandemia da Coronavirus e in particolare ai ricercatori che hanno realizzato lo studio. Lo Studio conferma il livello d’eccellenza della scuola modenese in Italia e nel mondo, anche di fronte a circostanze emergenziali, e permette di indirizzare nuovi approcci terapeutici e Luca Roncati ha voluto ricordare come mentre i medici del San Raffaele e dell’Humanitas di Milano avevano testato un farmaco specifico per inibire la frazione C3 del complemento già con buoni risultati, la sua equipe ha svelato il meccanismo immunologico che sta alla base dell’efficacia degli inibitori del complemento.

Si può dire che grazie a queste due ricerche italiane la scienza ha fatto enormi passi avanti, soprattutto in un momento così complicato, riuscendo a far molta chiarezza su questa particolare e grave complicanza da SARS-CoV-2.

Stefano Sermonti

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