Magi (Omceo Roma): “Azioni concrete contro pubblicità per chiedere risarcimenti infondati”
di Redazione
Roma. 29 Ottobre 2019 – “Malasanità, denunciandola la combatti, fatti risarcire, rivolgiti all’agenzia di zona”; “Ti senti da solo contro i più forti? Proteggiti con noi, denuncia la malasanità!”; “Tutela legale malato: se pensi di aver subito un e danno derivante da casi di malasanità contattaci subito, zero spese di anticipo, pensiamo a tutto noi”. E ancora “Vittima di errore medico? Contattaci, hai dieci anni per ottenere un risarcimento!”. Questi sono alcuni claim pubblicitari in cui è facile imbattersi sfogliando un giornale, girando per le strade delle nostre città o guardando la televisione. In sostanza si tratta di inviti a fare causa ad una struttura o ad un medico qualora si ritiene di aver subito un danno derivante dalla cosiddetta “malasanità”. Intervenuto ad un Convegno sulla Legge Gelli e parlando di pubblicità ingannevoli nei casi di malasanità, il presidente Magi ricordando le iniziative messe in campo dalla Federazione e dagli ordini dei medici ha chiesto alla politica norme in grado di disincentivare il fenomeno delle cause temerarie.
Pubblicità realizzate da società che lucrano sul dolore personale, per un intervento dall’esito inaspettatamente negativo, o sul dolore di chi ha perso una persona cara. “Vietare la pubblicità ingannevole, vietare per legge il patto quota-lite, sanzionare chi promuove cause temerarie, prevedere il risarcimento del danno al medico accusato ingiustamente”. Con queste quattro proposte si è chiuso l’intervento del Presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia di Roma, Antonio Magi, al Convegno sulla “Gestione della responsabilità professionale in un’azienda sanitaria a due anni dall’entrata in vigore della legge Gelli”, organizzato dall’Asl Roma 1. In particolare Magi è intervenuto sul fenomeno delle pubblicità ingannevoli nei casi di malasanità ricordando le iniziative di contrasto che la Fnomceo e l’Ordine di Roma hanno messo in piedi. Tra queste l’accordo tra Omceo e Ordine degli avvocati capitolini per frenare le richieste di risarcimento infondate, firmato lo scorso giugno, e le campagne che la Federazione nazionale dei medici ha promosso per mettere in guardia contro le “bufale” sul web e i consigli di “Dr Google”.
Parlando di pubblicità ingannevoli e di società “spregiudicate” che spingono i malati (o i loro congiunti) a chiedere risarcimenti per ipotetici interventi medici malriusciti, Magi ha ricordato come tutto questo si riverberi in costi per il Ssn (la famosa medicina difensiva) e in costi per la giustizia (con migliaia di cause, sia civili che penali, che a stragrande maggioranza si risolvono in un nulla di fatto). Il fenomeno, ha ribadito Magi, è però difficile da eradicare specie in quelle aree del Paese, in particolare nel mezzogiorno, dove la causa contro il medico o la struttura, in tempi di crisi, è vista come una possibilità di welfare. Da qui la richiesta alla politica – è la conclusione del presidente – di mettere in campo quei provvedimenti atti a “vietare la pubblicità ingannevole, vietare per legge il patto quota-lite, sanzionare chi promuove cause temerarie, prevedere il risarcimento del danno al medico accusato ingiustamente”.