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Ictus Cerebrale: “Investire sull’implementazione digitale delle cure per facilitare l’accesso ai pazienti e garantire la sostenibilità del sistema sanitario”

Aderenza e appropriatezza terapeutica

28 aprile 2021 – In Italia, ogni anno, si verificano 120.000 casi di ictus, l’80% sono nuovi

episodi e il restante 20% ricadute di eventi del passato. 1 ictus su 4 è causato dalla

Fibrillazione Atriale, che affligge circa 900.000 individui in Italia, il cui rischio aumenta

con l’avanzare dell’età, con la presenza di diabete, l’ipertensione arteriose e le malattie

delle arterie. La fibrillazione atriale, che colpisce dopo i 40 anni, spesso tende a

interrompersi spontaneamente, senza manifestare alcun sintomo, altre volte i sintomi

cambiano di giorno in giorno, e trattarlo diventa difficile. Per approfondire la tematica

Motore Sanità, ha organizzato il webinar ‘Screening e prevenzione dell’ictus cerebrale.

Focus Veneto’, incontro patrocinato da A.L.I.Ce. Italia O.D.V. Associazione per la Lotta

all’Ictus Cerebrale, Feder A.I.P.A. ODV Federazione Associazioni Italiane Pazienti

Anticoagulati, F.C.S.A. Federazione Centri per la Diagnosi della Trombosi e la

Sorveglianza delle Terapie Antitrombotiche e FIMMG Sezione di Padova.

 

“L’ictus cerebrale, nel nostro Paese, rappresenta la terza causa di morte, dopo le malattie

cardiovascolari e le neoplasie. Quasi 120.000 italiani ne vengono colpiti ogni anno e la metà

dei sopravvissuti rimane con gravi esiti. Inoltre, il costante invecchiamento demografico

potrebbe inoltre alimentare un incremento dell’incidenza del 30% tra il 2015 ed il 2035 per

cui è importante investire sull’implementazione delle cure e la prevenzione anche per evitare

che il sistema non regga. Ad esempio, la fibrillazione atriale, a cui diversi studi riconducono

circa il 25% dei casi di ictus, ancora troppo frequentemente viene diagnosticata solo

all’insorgere dell’evento cardiovascolare maggiore. Infatti, la fibrillazione atriale è una

patologia intermittente e spesso asintomatica. Questo rende la sua diagnosi insidiosa,

perché per diagnosticarla, il paziente deve presentare la fibrillazione atriale nel momento in

cui viene sottoposto ad un elettrocardiogramma. I metodi di screening della FA che

sembrerebbero garantire i migliori risultati in termini di costo-efficacia hanno utilizzato le

moderne tecnologie che permettono di ottenere un elettrocardiogramma ad una sola 

derivazione da dispositivi portatili. Il sostegno delle tecnologie digitali potrebbe facilitare

l’accesso alle cure da parte dei pazienti. L’implementazione delle tecnologie digitali

richiede una collaborazione dei diversi stakeholder includendo le società scientifiche,

associazioni dei pazienti, industria farmaceutica e politica”, ha spiegato Valeria Caso,

Dirigente Medico presso la S.C. di Medicina Interna e Vascolare – Stroke Unit, Membro

del Direttivo della World Stroke Organisation e dell’Osservatorio Ictus Italia

 

“Aprile è il mese che A.L.I.Ce. Italia Odv, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale,

dedica ogni anno alla prevenzione di questa patologia con l’obiettivo di sensibilizzare le

persone sui principali fattori di rischio ictus che possono essere modificati attuando

cambiamenti opportuni e responsabili nel proprio stile di vita e facendo esami di

controllo che rilevino la presenza di eventuali patologie. Tutti devono essere

maggiormente consapevoli che i fattori di rischio da soli e, ancora di più in

combinazione tra loro, aumentano notevolmente il rischio di essere colpiti da ictus, che

si manifesta in modo improvviso, ma può essere prevenuto. Non va inoltre dimenticato

che l’ictus, come tutte le malattie cardiovascolari e i tumori, è una malattia multifattoriale,

dovuta quindi alla concomitante azione di più fattori: ipertensione arteriosa, diabete,

fumo, obesità, sedentarietà e alcune anomalie cardiache e vascolari. Il cuore gioca un

ruolo cruciale nell’insorgenza dell’ictus, essendo la fibrillazione atriale tra le principali

cause di lesioni invalidanti al cervello. Chi ne soffre ha un disturbo cronico del ritmo

cardiaco dovuto a battiti fortemente irregolari, che provoca la formazione di coaguli di

sangue che possono determinare un ictus. Riconoscere e curare la fibrillazione atriale

è tra le più efficaci strategie preventive che possiamo attuare per mettere al sicuro il

cervello dal rischio di avere un ictus. Le terapie della fase acuta dell’ictus cerebrale

(trombolisi e trombectomia meccanica) attualmente disponibili possono evitare del tutto

o migliorare in modo sorprendente gli esiti, ma la loro applicazione rimane tutt’oggi

ancora limitata dalla scarsa consapevolezza dei sintomi da parte della popolazione, dal

conseguente ritardo con cui chiama il 112 e quindi arriva negli ospedali idonei, dal ritardo

intra- ospedaliero e, infine, dalla mancanza di reti ospedaliere appropriatamente

organizzate”, ha dichiarato Nicoletta Reale, Presidente A.L.I.Ce. Italia Odv

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