Skip to content

PNRR, IPERCOLESTEROLEMIA, RISCHIO CARDIOVASCOLARE: TRA BISOGNI IRRISOLTI E NUOVE NECESSITÀ ORGANIZZATIVE – EMILIA-ROMAGNA

Data

07 Mar 2023
Expired!

Ora

15:00 - 18:00

L'evento è finito

Programma

Comunicato stampa

Documento di sintesi

RAZIONALE SCIENTIFICO

In Italia, ogni anno, per malattie cardiovascolari muoiono più di 224.000 persone: di queste,  circa 47.000 sono imputabili al mancato controllo del colesterolo. Il colesterolo infatti  rappresenta uno tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare, causando per il SSN  un impatto clinico, organizzativo ed economico enorme (spesa sanitaria diretta ed indiretta quantificabile in circa 16 miliardi €/anno).  

Nonostante questo scenario, su oltre 1 milione di pazienti a più alto rischio l’80% non raggiunge il target indicato dalle più recenti Linee Guida internazionali. Un problema  sanitario che durante la recente pandemia non è andato certo migliorando grazie ai minori  controlli, alle mancate diagnosi, alla perdita di aderenza terapeutica. Ma perché questo  accade? 

In questa area fortunatamente le terapie a disposizione, tutte estremamente efficaci, hanno  portato evidenze scientifiche robuste e consolidate negli anni sul loro valore preventivo e  curativo sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria

Viene quindi da chiedersi cosa si possa aggiungere a quanto già oggi è ottenibile attraverso  gli attuali percorsi di cura. Vi sono bisogni insoddisfatti o spazi di efficienza da colmare (accesso, aderenza, efficacia) che possano implementare ulteriormente i benefici raggiunti? Cosa si prospetta in termini di innovazione in questa area terapeutica e quali saranno le  ricadute organizzative? È possibile poter colmare il gap esistente tra il mondo reale e quello preso in esame dai setting degli studi clinici randomizzati e controllati per quanto riguarda il  raggiungimento dei target consigliati? 

Quale nuova governance, quali PDTA per consentire un accesso rapido, appropriato ed  equo ai percorsi di cura? 

Motore Sanità ritiene opportuno un confronto multiprofessionale tra centri esperti di assoluta eccellenza nelle diverse regioni che possa dare riscontro a questi interrogativi, condividendo idee e suggerendo soluzioni.