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#MULTIPLAYER – La sclerosi multipla si combatte in squadra – Puglia

Data

01 Lug 2021
Expired!

Ora

15:00 - 17:30

L'evento è finito

Programma

Comunicato Stampa – Sclerosi multipla “Gioco di squadra e terapia precoce, le armi a disposizione per rallentare la progressione della malattia”

Comunicato StampaMultidisciplinarietà e territorio è questa la ricetta della Regione Puglia contro la Sclerosi Multipla

Rassegna Stampa

Documento di Sintesi

 

INTRODUZIONE DI SCENARIO
Mario Alberto Battaglia, Presidente Nazionale FISM

Maria Trojano, Direttore Clinica Neurologica e Neurofisiopatologia Policlinico di Bari, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

SALUTI AUTORITÀ
Rosa Barone, Assessore Welfare, Politiche del benessere sociale e pari opportunità, Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, Regione Puglia

Pier Luigi Lopalco, Assessore Sanità e Benessere Animale Regione Puglia

L’IMPORTANZA DEL TRATTAMENTO PRECOCE DELLA SM PER UNA TERAPIA EFFICACE Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria e Economia Politica, Research Director-Economic Evaluation and HTA, CEIS, Università degli Studi di Roma“Tor Vergata” –  Presidente SIHTA

TAVOLA ROTONDA

Carlo Avolio, Professore Associato di Neurologia, Università degli Studi di Foggia e Direttore S.C Neurologia Universitaria e Responsabile Centro Intradipartimentale Malattie Demielinizzanti, Dip. Neuroscienze, AOU Ospedali Riuniti Foggia.

Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali AISM

Concetta Chiapparino, Dirigente Medico Neurologia Ospedale della Murgia “Fabio Pirenei”,  Altamura (BA)

Francesco Colasuonno, Funzionario Dipartimento Promozione della Salute Servizio politiche del farmaco, Regione Puglia

Francesca De Robertis, Neurologa specializzata in Sclerosi Multipla, Ospedale“Vito Fazzi” Lecce

Pietro Fiore, Responsabile Scientifico Clinica Maugeri, Presidente SIMFER (Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa),Bari

Pietro Iaffaldano, UOC Neurologia,Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”

Mattea Modesto,  Dirigente UOC Neurologia Ospedale Perrino, Brindisi

Rossella Moscogiuri, Direttore Dipartimento Farmaceutico ASL Taranto


Damiano Paolicelli, Professore di  Neurologia Università degli Studi “Aldo Moro”, Bari

La Sclerosi Multipla (SM) può esordire ad ogni età, ma è più comunemente diagnosticata nel giovane adulto tra i 20 e i 40 anni. Ci sono circa 2,5-3 milioni di persone con SM nel mondo, di cui 1,2 milioni in Europa e circa 130.000 in Italia. Il numero di donne con SM è doppio rispetto a quello degli uomini, assumendo così le caratteristiche non solo di malattia giovanile ma anche di malattia di genere.

Esistono varie forme di malattia tra cui: la Sindrome clinicamente isolata (CIS), la Sindrome Radiologicamente Isolata (RIS), la SM recidivante-remittente(SM-RR), la SM secondariamente progressiva (SM-SP) e la SM primariamente progressiva (SM-PP). E’ pratica clinica già consolidata da anni iniziare la terapia delle forme SM-RR il più precocemente possibile sapendo che la ricerca ha dimostrato un rallentamento della progressione della disabilità.

Molti studi hanno anche evidenziato che, nei pazienti con CIS fortemente suggestiva di SM, l’uso di farmaci immunomodulanti e immunosoppressori riduce la comparsa di un secondo attacco e la conseguente conversione a una forma clinicamente definita di malattia. Questi studi hanno inoltre dimostrato una significativa riduzione della comparsa di nuove lesioni a livello encefalico valutabili con la risonanza magnetica (RM).

Iniziare un trattamento precoce significa inoltre:

  1. ridurre l’accumulo di disabilità clinica e ritardare il passaggio da SM-RR a SM-SP;
  2. prevenire il danno assonale che diversi studi anatomopatologici e varie tecniche di RM hanno evidenziato realizzarsi anche in fase precoce;
  3. effettuare, come sottolineato da diversi studi clinici, un trattamento che, in quanto precoce, è più efficace di uno ritardato anche solo di pochi anni.

Questi risultati rafforzano l’indicazione a iniziare al più presto il trattamento nei casi di diagnosi accertata di SM, in particolare se sono presenti fattori associati a una prognosi meno favorevole. Va ricordato inoltre che il singolo individuo richiede un programma di trattamento personalizzato. Il percorso terapeutico è parte del percorso di presa in carico definito nel Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) condiviso nella Regione.

Al fine di sensibilizzare tutte le figure del sistema a una crescita di buona informazione verso il trattamento precoce e efficace, Motore Sanità organizza incontri nelle varie Regioni per discutere della tematica a 360 gradi.