ISTITUZIONE RETE EPATOLOGICA VENETA. COME CONSOLIDARE UNA REALTÀ ASSISTENZIALE DI ECCELLENZA
RAZIONALE
I risultati della ricerca sperimentale, i progressi della diagnostica, della medicina e della chirurgia, le nuove terapie contro le molte malattie epatiche e le complicanze di queste, stanno mostrando effetti positivi, allungando la vita dei malati anche senza speranza di guarigione.
Ma, se da una parte i vantaggi del progresso scientifico hanno portato questi risultati, dall’altra sono sorti nuovi problemi che riguardano: la presa in carico di queste patologie complessa, la revisione organizzativa necessaria ai sistemi assistenziali per rispondere efficacemente al nuovo scenario, l’accesso rapido ed uniforme alle fortunatamente molte terapie innovative in alcuni casi “Breakthrough”. Senza dimenticare l’importanza della diagnosi precoce attraverso screening strutturati e l’attenzione agli stili di vita. In questo scenario, ancor più dopo l’esperienza della recente pandemia, il coordinamento tra centri Hub, Spoke e medicina territoriale, sta assumendo sempre più importanza nei processi organizzativi/gestionali sia per un accesso rapido alle cure appropriate che per un coerente utilizzo delle risorse.
E per questo lo sviluppo delle reti di patologia che coinvolgono prevalentemente la medicina specialistica, a più livelli e la medicina territoriale rappresenta un passaggio fondamentale per implementare i processi di diagnosi, cura e cogestione dei pazienti in particolare cronici, spesso gravati da polipatologie. Una buona stratificazione della popolazione, legata allo stato di salute, sarà così necessaria per evidenziare diversi livelli di complessità clinica/di fragilità e la conseguente chiara “presa in carico”. L’innovazione organizzativa e digitale necessaria, responsabilità di ogni singola regione, dovrebbe rappresentare una prima vera svolta realizzativa per facilitare tutto ciò.
Ma il collegamento tra i principali attori clinici, dai centri ad alta specializzazione a quelli dei centri di primo e secondo livello fino oggi alla medicina territoriale, attraverso una rete clinica efficiente, diventa un passaggio obbligato per una buona presa in carico.