IMPORTANZA DEL CONTROLLO GLICEMICO NELLA CRONICITÀ DIABETE. LO SCENARIO DI REGIONE TOSCANA

RAZIONALE SCIENTIFICO
Il SSN rappresenta da molti anni nel panorama internazionale, un modello di eccellenza che ha distinto il nostro paese in termini di uguaglianza ed equità di accesso alle cure. Negli ultimi 15 anni, molti cambiamenti di scenario hanno dettato nuove regole, nuovi flussi e diversi percorsi tra le regioni, con diversi modelli di programmazione sanitaria. Gestire la Sanità oggi rappresenta così una delle maggiori sfide, poiché i fattori che influenzano le dinamiche ambientali sono ad altissima complessità. Solo per citarne alcuni: i nuovi bisogni di salute emergenti da una società in forte cambiamento demografico dove le malattie croniche affliggono oltre il 40% dei cittadini, il governo della spinta data dall’innovazione che se da un lato chiama ad un rapido accesso alle migliori e più innovative cure, dall’altro chiama a rapidi cambiamenti programmatori in grado di garantire la sostenibilità di sistema.
Il management della cronicità diabete, considerata oramai da tutti una vera e propria epidemia, rappresenta in questo contesto una sfida emblematica. Basti citare alcuni numeri:
- 1° causa di cecità
- 1° causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori
- 2° causa di insufficienza renale terminale fino alla dialisi o al trapianto
- concausa di almeno il 50% degli infarti e degli ictus.
Le stime epidemiologiche inoltre proiettano numeri ancor più preoccupanti per il futuro nel mondo:
- l’International Diabetes Federation (IDF) indica una prevalenza in continuo aumento che entro il 2045 arriverà a 700 milioni.
- Gli stessi dati riferiti all’anno 2019 indicano più di 4 Mln di persone morte per cause connesse al diabete tra 20 e 79 anni.
In Italia il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) indica:
- 3,4 – 4 Mln le persone con diabete ma
- 1,5 Mln che non sanno di averlo
- 4 Mln ad alto rischio di sviluppare la malattia. E’ facile comprendere come le ricadute economiche di tutto ciò già oggi portino ad una spesa stimata in costi sanitari diretti e indiretti di oltre 20 Mld €/anno.
Per arginare questo “tsunami” la prevenzione delle complicanze in questi pazienti resta un aspetto cruciale strettamente legato al controllo glicemico. A tal punto che i dati delle società scientifiche nazionali indicano nel mancato controllo glicemico, una riduzione di aspettativa di vita mediamente di 7-8 anni.
Ed in risposta a questo la ricerca sta fornendo innovazioni tecnologiche in grado di cambiare l’evoluzione della malattia e consentire una riduzione significativa dei costi di gestione (minor consumo di risorse sanitarie, minori visite, minori ospedalizzazioni, minori accessi al pronto soccorso). E quindi è importante interrogarsi su cosa investire appropriatamente, su quali strumenti innovativi mettere in campo e su come garantirne l’accesso equo e sostenibile. Per rispondere a questi interrogativi e condividere azioni concrete da mettere in campo, Motore Sanità intende aprire un dibattito in una “regione benchmark in sanità” come regione Toscana da cui far scaturire azione.