IMMUNONCOLOGIA AL FEMMINILE. FOCUS ON CARCINOMA ENDOMETRIALE: PUGLIA, CAMPANIA, SICILIA
⇒ Valerio Biglione, Direzione Scientifica Motore Sanità
RAZIONALE
Il funzionamento del sistema immunitario nel paziente oncologico è da tempo al centro dell’attenzione dei ricercatori. Gli studi in questo campo hanno portato ad evidenziare alcune cause alla base del mancato funzionamento di un sistema immunitario non più in grado di riconoscere e contrastare le cellule neoplastiche da quelle sane. Concentrandosi su queste cause la ricerca ha prodotto negli ultimi 5-6 anni una rapida e dirompente innovazione.
Così già oggi ad es°, l’immunoterapia oncologica, si è consolidata in molte tipologie di tumori come nuovo fondamentale approccio terapeutico in grado di portare speranze ai malati. Infatti grazie ai sorprendenti risultati ottenuti inizialmente in quelle forme refrattarie a tutte le terapie disponibili nel melanoma prima, nel polmone e nel rene successivamente, l’impegno nel continuare a far progredire la ricerca verso nuove indicazioni, è oramai uno degli obiettivi comuni per tutti i ricercatori al mondo. Fra queste, un importante e recentissimo sviluppo si è avuto con l’approvazione da parte di FDA ed EMA della prima monoterapia anti-PD-1 da utilizzare nel carcinoma endometriale ricorrente o avanzato nelle pazienti con tumori MSI-mutati in progressione durante o dopo un precedente trattamento con un regime a base di platino.¹ Il cancro dell’endometrio, che si forma nel rivestimento interno dell’utero, è tra i più frequenti tumori femminili (5/6% di tutti i tumori femminili e terza neoplasia più frequente nelle donne tra i 50/70 anni).
In Italia le stime indicano attualmente 122.600 donne che vivono dopo una diagnosi di tumore del collo dell’utero, ed una mortalità stimata per il 2021 di 3.100 decessi. Tutto ciò, nonostante la sopravvivenza a 5 anni sia passata dal 77% nel 2017 al 79% nel 2020. Già di per sé il carcinoma endometriale presenta limitate opzioni di trattamento ed una prognosi sfavorevole ma nel caso di questo fenotipo le pazienti in progressione, dopo la chemioterapia, si trovano senza alternative terapeutiche. Ma per ottenere il miglior risultato clinico in appropriatezza e senza spreco di risorse da questa terapia, secondo le evidenze emerse dagli studi clinici registrativi, la selezione della popolazione target deve avvenire attraverso un test di valutazione eseguito con la tecnica di sequenziamento NGS. Così seppure ogni anno in Italia vi sia una incidenza di circa 8.300 nuovi casi prevalentemente in donne tra i 50 e i 65 anni, le stime ottenibili attraverso una proiezione dei dati registrativi sulla popolazione target selezionata dal test e da trattare con questa nuova terapia presentano numeriche notevolmente inferiori.
Motore Sanità intende promuovere dei tavoli di discussione a livello delle principali regioni Italiane che analizzando l’attuale cambio di scenario nelle opportunità di cura di questo tumore possano generare idee e buone pratiche per garantire un accesso rapido alle terapie più efficaci ed ai test necessari, mantenendo appropriatezza senza sprechi di risorse.