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IL POST TRAPIANTO E LE SUE CRITICITÀ. DALLA GOVERNANCE CLINICA ALLA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA – Padova, 9 Ottobre 2020

Data

09 Ott 2020
Expired!

Ora

09:00 - 12:30

L'evento è finito

Programma

Comunicato stampa

Documento di sintesi

Rassegna stampa

 

SLIDES

Francesco Marchini, Responsabile UOS Gestione Clinica Trapianti di Rene, Nefrologia AOU Padova

Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità

 

Nel 2019 i trapianti di fegato e di rene in Italia sono stati rispettivamente 1.302 e 2.137, con un aumento del 42% rispetto al 1999. Tali dati indicano come il trapianto rappresenti una cura fondamentale per molte gravi insufficienze d’organo come ad esempio quella epatica, dove è una vera e propria terapia salvavita, o renale, dove può essere valida alternativa per i pazienti già dializzati o da mettere in dialisi (cosiddetto pre-emptive). Le cause della insufficienza epatica che porta al trapianto di fegato possono essere varie come ad es°: infezioni virali (epatite C e B) e/o abuso di alcol, malattie congenite, malattie delle vie biliari. Le cause dell’insufficienza renale che portano al trapianto di rene possono essere varie come ad esempio: diabete di tipo 1 o 2, ipertensione, glomerulonefrite, nefrite interstiziale, rene policistico, ostruzione prolungata a livello delle vie urinarie, reflusso vescico-ureterale.
Nel percorso di cura di questi pazienti molte sono le fasi critiche: dal pre-trapianto, con attenta valutazione dell’idoneità a ricevere l’organo e inserimento in lista d’attesa, al trapianto stesso con il percorso di preparazione, alla fase post trapianto e follow-up, nella quale si monitora l’esito dell’intervento e lo stato di salute del paziente. Questa fase che, dura per tutta la vita per il paziente trapiantato è importante poichè richiede un approccio integrato ed un attento e continuo monitoraggio per la prevenzione del rischio. L’adesione del paziente alle raccomandazioni lungo questo percorso di cura evita quelle complicazioni che potrebbero essere impegnative, costringendo ad una serie di interventi gravosi sia in termini di salute che di impegno di risorse. Complicazioni che possono essere precoci (danno da ischemia riperfusione), immunologiche (rigetto, anticipato da sintomi caratteristici e da attenzionare) e tardive (es° infezioni collegate alle procedure anti rigetto). Da un’indagine Censis, SIN 2012-2013 sul costo del trapianto di rene in Italia, risulta che il costo medio complessivo stimato per ciascun paziente trapiantato nell’intero periodo di osservazione ammontava a € 95.247, di cui € 52.543 erano i costi stimati per il trapianto, pari al 55,2% del totale e corrispondenti dunque all’intervento chirurgico e alla degenza precedente e successiva ad esso. Da questi dati si comprende facilmente come preservare il percorso di cura di questo paziente sia fondamentale anche in termini di risorse investite.
I dati sulla sopravvivenza post-trapianto, che pongono l’Italia tra i primi posti in Europa, dimostrano che la rete trapianti sviluppata in Italia è molto efficace. Oggi, si rende quindi utile un confronto tra tecnici esperti (clinici-farmacisti), istituzioni e pazienti, per rivedere le “proven practices” regionali in questa delicata area di cura, cercando soluzioni condivise per le fasi più critiche, che coniughino nella maniera migliore, evidenze scientifiche, appropriatezza delle cure, sostenibilità dei sistemi assistenziali regionali e benefici di salute. Motore sanità ha scelto di dedicare una serie di confronti regionali multiprofessionali per affrontare questa delicatissima tematica.