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CAR-T al Niguarda, durante il Coronavirus, trattati pazienti con tumori del sangue avanzato

Car-T Niguarda

La terapia Car-T è una realtà affermata all’ospedale Niguarda. Attivare il sistema immunitario contro una particolare molecola espressa da alcuni tumori del sangue: la terapia con CAR-T.

Il Direttore del reparto di ematologia del Niguarda ha spiegato come sia stato già trattato un primo paziente, dimesso in ottime condizioni generali, mentre un secondo paziente è attualmente ricoverato, il tutto è stato possibile grazie al lavoro costante di tutti gli operatori coinvolti, dal Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale, Anestesia e Rianimazione, Neurologia, Ematologia, Centro Trapianti di Midollo, Farmacia, Radiologia, Laboratorio di Terapia Cellulare, Laboratorio di Biochimica e Virologia, nonostante le immaginabili difficoltà che si sono potute incontrare durante la diffusione della pandemia Covid-19. Gli studi sulla terapia Car-t, che al momento è approvata per la leucemia linfoblastica acuta B nei pazienti pediatrici e giovani adulti (fino a 25 anni) e per il linfoma non Hodgkin a grandi cellule B, in entrambi i casi quando la malattia è recidiva o non risponde alle terapie standard hanno dimostrato che per i pazienti con patologia avanzata, esiste una remissione completa dalla malattia a due anni di circa il 30-40%, mentre con le terapie tradizionali le possibilità di guarigione restano sotto il 10%.

Per attuare la terapia con CAR-T vengono prelevate dal sangue del paziente i linfociti T in ospedale, mediante un processo che consente di isolarle dal sangue periferico rimettendo in circolo i restanti elementi ematici, e successivamente vengono modificate in laboratorio e re-infuse nel paziente stesso. Dopo il trattamento le nuove cellule sono programmate per riconoscere e combattere le specifiche cellule tumorali all’interno della zona specifica del corpo del paziente. Questa pratica clinica è molto complicata e delicata sia per la somministrazione che per l’imprescindibile monitoraggio del paziente ed è per questo che trovare strutture autorizzate e idonee per requisiti e attrezzature come il centro ematologia del Niguarda è molto complicato.

La produzione e la somministrazione delle CAR-T risultano quindi molto complesse e necessitano di un adeguato monitoraggio clinico del paziente e, per questo motivo, le strutture specializzate, per poter essere autorizzate alla gestione di questo tipo di trattamento, devono essere in possesso di specifici requisiti organizzativi e strutturali, come attualmente riconosciuto al centro di Ematologia di Niguarda.

Stefano Sermonti

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