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Anaao-Assomed: “Dalla legge di bilancio 2020 in arrivo buone notizie per la sanità pubblica?

Anaao-Assomed: “Dalla legge di bilancio 2020 in arrivo buone notizie per la sanità pubblica?

 

di Redazione

Roma. 6 Ottobre 2019 –  L’ultima bozza della Legge di Bilancio 2020, in attesa della trasmissione ufficiale in Parlamento, “contiene positivi spiragli sulle sorti della sanità pubblica – commenta il segretario nazionale Anaao Assomed Carlo Palermo – che testimoniano l’impegno del Ministro Speranza nel sostenere il Servizio Sanitario Nazionale”. Non solo l’interruzione del suo de-finanziamento, confermando gli aumenti previsti ed incrementando la dote delle Regioni a 5,8 miliardi a vario titolo, e l’abolizione del superticket, ormai diventato un vero driver di prestazioni verso il privato per la maggiore convenienza rispetto al pubblico, ma anche alcune misure sul personale. “La parola ‘medico’ – prosegue Palermo – non compare più solo in accezione negativa, visti i 235 milioni destinati ai medici di medicina generale per l’acquisto di apparecchiature tecnologiche con la finalità di contribuire alla riduzione delle liste di attesa nel settore della diagnostica di primo livello. Inoltre, viene finalmente incrinato il totem innalzato da una confusa riforma delle amministrazioni pubbliche con il blocco delle risorse accessorie contrattuali del personale dipendente, derogando per polizia, vigili del fuoco, presidi, funzionari e dirigenti ministeriali e della presidenza del Consiglio la norma che lo prevedeva. Categorie impegnate in compiti delicati, come la sicurezza e le funzioni amministrative, tanto che si prevedono anche finanziamenti aggiuntivi”.

Ora che la diga mostra innegabili crepe, chiediamo che analogo provvedimento venga adottato anche per la Dirigenza medica e sanitaria. Non solo perchè è l’unica che ha già fatto, e gratis, quanto si richiede agli altri con risorse aggiuntive dello Stato, cioè l’armonizzazione delle risorse accessorie di tutte le professioni afferenti alla propria Area contrattuale, ma anche perché le risorse da liberare sono già nella disponibilità e nel finanziamento dei fondi aziendali e non richiedono un intervento economico addizionale. Comportamenti diversi sarebbero interpretati come inaccettabile discriminazione e scarsa attenzione verso coloro ai quali è affidata l’erogazione e la sicurezza delle cure, aspetti fondanti ogni società civile”. “Per di più, queste risorse sono da utilizzare per la retribuzione del lavoro disagiato e la valorizzazione della professionalità, anche per rispondere alla carenza di medici specialisti, attuale e futura, ed alla scarsa attrattività del lavoro ospedaliero in Italia. In relazione, poi, alle straordinarie esigenze poste da tale carenza, certo il Ministro Speranza ed il Viceministro Sileri non vorranno fare mancare un incremento di almeno 2.500 contratti aggiuntivi di formazione specialistica, in un anno accademico in cui si presenteranno quasi 30.000 giovani medici al concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione”.

L’attenzione prestata all’antica e cronica questione delle liste di attesa nel settore della diagnostica di primo livello, testimoniata dal provvedimento a favore dell’attività dei MMG, lascia, inoltre, ben sperare anche per un intervento di de-fiscalizzazione delle prestazioni aggiuntive dei medici ospedalieri, analogo a quello in vigore per i medici privati e gli insegnanti pubblici. Si metterebbero, così, a disposizione dei cittadini milioni di prestazioni in più a costi irrisori, finalizzate ad abbattere le attese anche per le visite specialistiche, la chirurgia in elezione e la diagnostica strumentale di secondo livello, che ben trovano giustificata capienza nei fondi sanitari come investimenti con finalità sociali”. I medici ed i dirigenti sanitari dipendenti del SSN – conclude Palermo – sono certi che Ministro, Governo e Parlamento non vorranno discriminare e penalizzare il lavoro che svolgono, tutti i giorni e le notti dell’anno, per garantire l’esigibilità di un bene costituzionalmente tutelato, rinunciando a caratterizzare la Legge di Bilancio 2020 con una sostanziale inversione di tendenza. In caso contrario, ovviamente, trarranno le debite conseguenze”.

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