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Al Maria Pia Hospital le maschere da snorkeling salvano la vita ai pazienti Covid

Fonte: torinotoday.it

È il primo ospedale in Piemonte ad usarle.

E’ il Maria Pia Hospital di Torino il primo ospedale del Piemonte a utilizzare le maschere da snorkeling full face Easybreath prodotte da Decathlon, riadattate a respiratori per pazienti Covid-19.

Il primo di questi articoli, regalato alla struttura ospedaliera dal dott. Claudio Zanon dell’Ospedale Valduce di Como, è stato sperimentata su un paziente con ottimi risultati e adesso il Maria Pia Hospital è in attesa di riceverne altre 20, grazie alla generosità dell’azienda produttrice. 

“Queste maschere vengono impiegate sui pazienti Covid in deficit di ossigeno, ma anche sui pazienti estubati e in tutti i pazienti con polmonite di grado intermedio che non necessitano di intubazione – spiega Sebastiano Marra, Direttore del dipartimento Cardiovascolare di Maria Pia Hospital –. Il grande vantaggio di questi dispositivi è che permettono un alto flusso di ossigeno senza dispersioni: grazie alla valvola d’emergenza brevettata e stampata in 3D, utilizzano 15 litri di ossigeno al minuto contro i 30 dei respiratori tradizionali, a parità di effetti terapeutici”.

Inoltre, rispetto al tradizionale sistema CPAP (Continuous Positive Airway Pressure), sistema di ventilazione meccanica a pressione positiva continua, costituito da un pallone di plastica, rumoroso e ingombrante, queste maschere sono silenziose e più confortevoli per il paziente e permettono qualsiasi decubito, sia prono che supino, che nei pazienti con polmonite bilaterale è molto importante.

Un vantaggio enorme anche per il personale: con i respiratori tradizionali cambiare il decubito del paziente con polmonite richiede il coinvolgimento di tre infermieri, mentre con questo sistema ne basta uno.

Un’idea salvavita

È stato l’ingegnere Cristian Fracassi, nel bresciano, a trasformare le note maschere da snorkeling Easybreath  in respiratori, su iniziativa dall’ex primario dell’Ospedale di Gardone Valtrompia, il Dott. Renato Favero. Dopo una lezione approfondita di anatomia, Fracassi con la sua azienda Isinnova, in meno di 10 ore, ha ideato e stampato in 3D la “valvola Charlotte”, cruciale per trasformare l’articolo di Decathlon in un fondamentale dispositivo salvavita.

Covid Hospital 

Maria Pia Hospital è uno degli ospedali scelti per diventare Covid Hospital in virtù dell’esperienza trentennale maturata nella gestione delle emergenze e urgenze di cardiochirurgia e della capacità della sua Terapia Intensiva.

“Non tutte le Terapie Intensive sono adatte per accogliere paziente Covid positivi, perché la portata degli impianti di ossigeno deve essere superiore agli standard – spiega Alessandro Morteo, direttore sanitario di Maria Pia Hospital –. Prima di questa emergenza in nessun ospedale è mai stato necessario erogare così tanto ossigeno in contemporanea per così tanti pazienti. Ma di fronte a questa situazione straordinaria, e grazie all’esperienza del nostro Gruppo – GVM Care & Research – siamo stati in grado di adattare in soli 4 giorni una struttura di Alta Specialità in Cardiochirurgia in un Covid Hospital”.

Ad oggi al Maria Pia sono ricoverati 71 pazienti, di cui 8 in terapia intensiva e 63 nei reparti di media intensità e tra pochi giorni a questi si aggiungeranno altri 27 letti, per un totale di 98 posti letto disponibili.

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