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LA PREVENZIONE VACCINALE ANTINFLUENZALE: UNO STRUMENTO DI BUONA SALUTE E SOSTENIBILITÀ

Data

13 Ott 2025

Luogo

TORINO - Copernico Torino Garibaldi - Sala New Conference 021, Piano terra, Corso Valdocco, 2

Ora

09:30 - 13:30
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Un progetto che parte da regione Piemonte alla ricerca della migliore appropriatezza vaccinale 

REGIONE PIEMONTE

 

 Iscrizione in presenza

 

RAZIONALE SCIENTIFICO

L’ampio impatto clinico/economico dell’influenza unitamente ai cambiamenti del quadro demografico in atto, con un aumento continuo dell’incidenza degli anziani, fanno in modo che l’impegno sulla prevenzione vaccinale diventi un passaggio fondamentale per la salute dei cittadini e la sostenibilità dei sistemi sanitari.

Dati del WHO indicano infatti che la patologia influenzale colpisce ogni anno il 5-10% degli adulti e il 20-30% dei bambini causando 3-5 milioni di manifestazioni correlate severe e tra i 290.000-650.000 morti (WHO, 2019). I dati riportati dall’organismo dell’European Centre for Disease, Prevention and Control (ECDC), mostrano come in Europa nella stagione 2022/2023 i casi di influenza trattati in terapia intensiva hanno interessato nel 42% individui dai 60 anni in su. In Italia nello specifico i dati dell’ISS indicano circa il 9-10% della popolazione generale interessata dall’influenza e tra 8.000-17.000 [ISS, Rosano et al., 2019 e Rizzo, 2014] i decessi annuali in eccesso correlabili all’influenza ed alle sue complicanze, di cui oltre l’80% riferito ai soggetti over 65 anni. 

L’influenza stagionale è associata a costi sanitari considerevoli per le comunità, sia in termini di costi sanitari diretti e indiretti, che di costi sociali (circa 1000 euro a persona). Un recente studio nei Paesi UE sui benefici per la della vaccinazione antinfluenzale sui 5 gruppi target raccomandati dall’OMS (bambini di età compresa tra i 6 ed i 23 mesi; persone con patologie croniche; donne gravide; operatori sanitari; soggetti di età superiore a 65 anni) ha evidenziato, con gli attuali tassi di copertura vaccinale, 1,6 milioni di casi di influenza evitati (70% adulti) oltre 45 mila ricoveri ospedalieri, oltre 25 mila decessi collegati. In Italia diversi studi hanno stimato l’impatto dei costi in oltre in 3,5-4 miliardi € per una stagione influenzale, causa del 10% di tutte le assenze dal lavoro, con durata media di 4,8 giorni e costo sottostimato medio per persona di 330 € ma in caso di ospedalizzazione 3-6mila €. Per i costi sociali indiretti (inattività scolastica e/o lavorativa) si calcola una media di 1000 € a persona.

A seguito di questo scenario gli esperti hanno evidenziato, non solo la necessità di una spinta maggiore alla campagna vaccinale per anziani, fragili e immunodepressi, ma anche proposto l’inclusione dei vaccini potenziati, più protettivi di quelli standard, con indicazione chiara e specifica nelle raccomandazioni del Ministero, a partire dai 60 anni anziché dai 65 attualmente previsti in Italia. Tutto ciò non solo giustificato dal carico epidemiologico di malattia su questa popolazione “anziana” ma anche sulle possibili gravi complicanze legate a sovra-infezioni batteriche in uno scenario nazionale già pesantemente gravato dal problema dell’antimicrobico-resistenza esistente in Italia. Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato che il profilo di costo efficacia di questi vaccini è nettamente superiore rispetto ai tradizionali vaccini.

Ma nonostante oggi il PNPV 2023-2025 abbia consolidato al suo interno l’utilizzo di questi vaccini potenziati, in particolare per le persone con più di 65 anni, al fine di garantire una maggiore protezione ed un accesso equo a vaccini di maggior qualità, la situazione nelle regioni non restituisce un impegno uniforme in questo senso. Motore Sanità per condividere criticità e buone pratiche, vorrebbe creare un confronto tra le diverse regioni per chiarire quali siano le cause ostative all’applicazione di quanto previsto dal PNPV e quali siano i parametri chiave (stime epidemiologiche, costi, etc) che intervengono nelle procedure di acquisto.