GESTIAMO ASSIEME IL PROBLEMA? NUOVE PROSPETTIVE DI CURA PER LE DIPENDENZE COMPORTAMENTALI E IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

PRESENTAZIONE
Il termine “dipendenza” per decenni è stato associato in modo quasi automatico al concetto di “sostanza”. Le classificazioni cliniche presentavano elenchi di sostanze in grado di indurre abuso o dipendenza, con quadri psicopatologici tipici, caratterizzati da sintomi di intossicazione, di astinenza e di “craving”.
Negli ultimi anni è apparso chiaro che alcuni “comportamenti” patologici presentano sul piano clinico proprietà simili alla dipendenza da sostanze: la ripetitività, uno stato d’animo di tensione anticipatoria nell’attesa della soddisfazione, una gratificazione, una sorta di “scarica” di piacere nell’eseguirli, fino al “craving” dato dalla loro mancanza. Le ricerche più recenti sottolineano come tali comportamenti patologici condividono l’implicazione di molte strutture e circuiti cerebrali coinvolti nelle dipendenze da sostanze e anche dei criteri fisiologici come la tolleranza e l’astinenza.
Le cosiddette “nuove dipendenze”, non legate all’utilizzo di sostanze, ma a comportamenti quali il gioco d’azzardo, il gaming, lo shopping compulsivo, la dipendenza da internet, appaiono in deciso incremento. Erroneamente si pensa che queste nuove dipendenze siano meno invasive e più facili da controllare mentre, in realtà, quando questi comportamenti socialmente accettati diventano patologici, sono espressione di un profondo disagio psichico.
La sfida per il futuro è costruire un nuovo sistema di intervento avendo come linee guida la individuazione delle priorità e la sostenibilità per un sistema di cura che ineludibilmente sarà costretto a modificarsi nei prossimi anni.