CONFERENZA STAMPA NAZIONALE – EQUITÀ DI ACCESSO ALL’INNOVAZIONE. LE REGIONI A CONFRONTO

Focus sui sistemi di monitoraggio glicemico nella cronicità diabete
RAZIONALE SCIENTIFICO DI PROGETTO
Il SSN ha rappresentato per molti anni nel panorama internazionale, un modello di eccellenza che ha distinto il nostro Paese in termini di uguaglianza ed equità di accesso alle cure. Negli ultimi 15 anni, molti cambiamenti di scenario hanno dettato nuove regole, nuovi flussi e diversi percorsi tra le regioni, con diversi modelli di programmazione sanitaria. Gestire la Sanità oggi in questo contesto, rappresenta così una delle maggiori sfide che un manager possa affrontare, poiché i fattori che influenzano le dinamiche ambientali sono ad altissima complessità. Solo per citarne alcuni: la enorme variabilità dei servizi da fornire al cittadino, i nuovi bisogni di salute emergenti da una società in forte cambiamento demografico dove le malattie croniche affliggono oltre il 40% dei cittadini, il governo della spinta data dall’innovazione che se da un lato chiama ad un rapido accesso alle migliori e più innovative cure, dall’altro chiama a rapidi cambiamenti programmatori/organizzativi con la necessità di mantenere i conti economici in equilibrio a garanzia della sostenibilità di sistema.
Di recente il presidente Mario Draghi, chiamato a ricoprire il ruolo di consulente UE per la competitività, ha lanciato un forte monito sulla ricerca affermando che “La ricerca che genera innovazione deve essere al centro della crescita dei Paesi UE”.
In questo contesto, il management di quella che viene considerata oramai da tutti una vera e propria epidemia, la cronicità diabete, rappresenta una sfida emblematica. Basti citare alcuni numeri: è la 1° causa di cecità, la 1° causa di amputazione non traumatica degli arti inferiori, la 2° causa di insufficienza renale terminale fino alla dialisi o al trapianto, la concausa di almeno il 50% degli infarti e degli ictus. E le stime epidemiologiche proiettano numeri ancor più preoccupanti per il futuro: l’International Diabetes Federation (IDF) indica una prevalenza in continuo aumento che entro il 2045 arriverà a 700 milioni. Gli stessi dati riferiti all’anno 2019 indicano più di 4 Mln di persone morte per cause connesse al diabete tra 20 e 79 anni. In Italia secondo il bollettino epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sarebbero tra 3,4 e 4 Mln le persone con diabete ma con una ulteriore quota di almeno 1,5 Mln che non sanno di averlo ed altri 4 Mln ad alto rischio di sviluppare la malattia. È facile comprendere come le ricadute economiche di tutto ciò già oggi portino ad una spesa stimata in costi sanitari diretti e indiretti di oltre 20 Mld €/anno.
Per arginare questo “tsunami” la prevenzione delle complicanze che si presentano in questi pazienti resta un aspetto cruciale strettamente legato al controllo glicemico. A tal punto che i dati delle società scientifiche nazionali indicano nel mancato controllo glicemico una riduzione di aspettativa di vita mediamente di 7-8 anni. E fortunatamente la ricerca in questo ambito non si è adagiata, fornendo innovazioni tecnologiche in grado di cambiare l’evoluzione e il controllo della malattia e consentire una riduzione significativa dei costi di gestione (minor consumo di risorse sanitarie, minori visite, minori ospedalizzazioni, minori accessi al pronto soccorso).
E quindi è importante interrogarsi su cosa investire appropriatamente, su quali strumenti innovativi mettere in campo e su come garantirne l’accesso equo e sostenibile. Per rispondere a questi interrogativi e condividere azioni concrete da mettere in campo, Motore Sanità intende favorire delle occasioni di confronto a livello nazionale e locale, tra le Direzioni strategiche regionali di sanità, Istituzioni politiche, società scientifiche.