Skip to content

IL FUTURO DELLA RETE EMATOLOGICA NELLA REGIONE DEL VENETO

Data

06 Giu 2017
Expired!

Ora

09:30

L'evento è finito

– Programma

Invito stampa

Comunicato stampa

Rassegna stampa

 

  SLIDES

Paolo Turri, Direttore Assistenza specialistica, liste di attesa, termale, Regione del Veneto

– Gianpietro Semenzato, Direttore U.O. Ematologia, Azienda Ospedale – Università di Padova, Coordinatore Tecnico Scientifico REV

– Gianni Binotto, Dirigente Medico, U.O. Ematologia, Azienda Ospedale – Università di Padova

– Renato Zambello, Dirigente Medico, U.O. Ematologia, Azienda Ospedale – Università di Padova

– Margherita Andretta, Coordinamento Regionale Unico sul Farmaco, Regione del Veneto

Chiara Poggiani, Coordinamento Regionale Unico sul Farmaco, Regione del Veneto

Carla Malgarise, Direttore f.f. Farmacia Ospedaliera Azienda Ospedale – Università di Padova

 

  RELATORI

[table id=8 /]

 

L’ematologia e la nuova Rete Ematologica Veneta, oltre all’uso di nuovi farmaci intelligenti che hanno rivoluzionato l’approccio alle patologie ematologiche, sono i temi che verranno affrontati nel corso di questo workshop. Grazie al progressivo miglioramento delle conoscenze dei meccanismi patogenetici che sono alla base dell’insorgenza dei tumori in generale, e di quelli ematologici in particolare, è stata aperta la strada allo sviluppo di terapie “intelligenti” capaci di colpire con precisione specifici bersagli molecolari che connotano la diversità biologica della malattia e che rendono di fatto unico, ai fini dell’approccio terapeutico, ogni singolo paziente. Queste molecole aggrediscono la malattia attraverso specifici meccanismi, spesso diversi ma sempre molto selettivi, avendo come bersaglio specifiche strutture espresse dalla cellula neoplastica, vuoi sulla superficie della cellula che al suo interno. Questi farmaci si stanno imponendo, da soli o in associazione, nel trattamento di molte patologie oncoematologiche, prospettando per il futuro uno scenario in cui si possano raggiungere risultati eccellenti senza l’uso della chemioterapia.

Nel corso del convegno i relatori faranno il punto sulle nuove possibilità terapeutiche per i pazienti affetti da neoplasie del sistema emopoietico, prendendo come modello la leucemia mieloide cronica e il mieloma multiplo, malattie ematologiche che hanno beneficiato dei nuovi farmaci.

La leucemia mieloide cronica è un raro tumore del sangue di cui si diagnosticano circa 850 nuovi casi ogni anno nel nostro Paese. Negli ultimi anni i farmaci disponibili per la cura della leucemia mieloide cronica (imatinib, nilotinib e dasatinib, bosutinib e ponatinib) si sono rivelati così efficaci che si è potuta esplorare l’eventualità di fermare a un certo punto la somministrazione della terapia. Con un duplice vantaggio: per i pazienti e per il Sistema sanitario, che risparmierebbe sui costi. La sopravvivenza di chi si ammala oggi, grazie ai molti farmaci efficaci, è molto vicina all’aspettativa di vita della popolazione generale.

Il mieloma è una malattia rara: rappresenta infatti circa l’1 per cento di tutti i tipi di tumori. Oggi anche il mieloma multiplo ha molte possibilità di cura. Se è vero che la guarigione può essere ottenuta solo da alcuni pazienti, in particolare quelli la cui età permette loro di essere sottoposti a trapianto di midollo da donatore, è altrettanto vero che, in generale, la malattia può essere tenuta sotto controllo per lungo tempo, anche diversi anni. Nel paziente di nuova diagnosi la terapia prevede l’utilizzo di combinazioni di farmaci chemioterapici e biologici.

La Regione Veneto si è dotata di una rete ematologica con individuazione di centri di riferimento secondo il criterio hub and spoke, al fine di ottimizzare le risorse assicurando l’innovazione terapeutica per le malattie ematologiche di cui molte ricadono sotto la catalogazione di malattie rare, come il mieloma multiplo i cui risultati in termini di sopravvivenza e qualità della vita aumentano continuamente in maniera consistente grazie a terapie innovative ad alto costo. Il workshop, dedicato all’organizzazione della rete ematologica veneta, mira ad affrontare i progressi e le problematiche derivate dalle nuove terapie ed ad un processo organizzativo integrato tra ospedale e territorio con un lavoro in rete complesso ma produttivo.